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Visualizzazione dei post con l'etichetta cinema

Innamorarsi è fuggire

Chi lo avrebbe detto, emozionarmi per queste poche righe: "Venga quando vuole, ma su suo figlio io non posso che dirle cose belle. E' davvero un ragazzino in gamba, educato, volenteroso vivace al punto giusto e soprattutto ha sempre voglia di lavorare e di imparare. P.S.: Tutte le femminucce sono innamorate di lui...". Io lo so che Dodokko è proprio come lo ha descritto la sua maestra della scuola materna. E' così in modo schietto, cioè non ha bisogno di fare sforzi per apparire migliore di quello che è. Non gli interessa e non gli serve mostrarsi diverso da sé ed è questo ciò che più apprezzo nelle parole della sua insegnante. "Tutte le femminucce sono innamorate di lui...": che cosa significa essere innamorati? E' diverso l'innamoramento di un bambino da quello di un adulto? E' solo un modo di chiamare la simpatia verso qualcuno oppure è anche qualcos'altro? Io non so che cosa voglia dire innamorarsi e, forse, nessuno lo sa davvero bene. A

Il piccolo Zorro

Domenica ho avuto l'onore di fotografare Zorro bambino: sulle spalle ha un mantello fatto con un avanzo di tenda rossa, un foulard nero con due buchi per gli occhi è la sua maschera, il cappello è di paglia rosa e lo ha preso in prestito da sua madre, mentre ciò che resta della spada, dopo mille duelli, è soltanto l'impugnatura, il paracolpi e un moncone di lama di plastica rattoppato con lo scotch da pacchi. Il piccolo Zorro non ha ancora il cavallo, c'è bisogno che lo scriva? Tutta la sua dotazione di spadaccino mascherato è fatta di oggetti trovati in casa...e anche questo si era capito.  Ma voi avete visto, oltre la maschera, la felicità degli occhi che guardano verso la spada, più in alto delle fronde dei pini?  Giocare è sognare e per me non esistono altri eroi che questi sognatori impavidi, capaci di avventurarsi in California nel bel mezzo di una passeggiata sotto casa, per combattere contro gli arroganti e difendere gli oppressi. E vincere, naturalmente.

Ingranaggi rotti

Una cosa stupida e apparentemente senza significato. Ancora una lettura o un film che ne danno la puntuale, tempestiva spiegazione. Un orologio da due soldi, ma che funzionava ancora, consegnato all'orologiaio semplicemente per sostituivi la batteria e restituitomi, senza alcun imbarazzo, guasto, inutilizzabile, da gettare. E una storia che parla di ingranaggi che si rompono e che si riparano, di cose e di uomini che non funzionano più, di pezzi di vita inservibili, ma poi, improvvisamente, recuperati.  L'orologio non valeva niente e quindi non lo farò aggiustare, mi serviva soltanto perché aveva un tasto  che accendeva una lucetta che mi permetteva di sapere che ora fosse tutte le volte che di notte mi svegliavo. Evidentemente, quell'orologio che non è più in grado di segnarlo, ha fatto il suo tempo. E adesso si trova in un cassetto, ad attendere non so cosa prima di sparire nella pattumiera. In qualche modo, mi sembra che un po' di tempo glie ne resti ancora e che lo

E' il cinema, bellezza

"No, non è come l'altra volta, quando arrivò la strega e ti spaventasti e poi dovemmo andar via appena dopo l'inizio. Qui non ci sono attori che recitano dal vivo. Quello era il teatro , questo invece è il cinema... il cinema , un posto dove c'è una televisione grande quanto una stanza e dove si guarda un film o un cartone animato assieme ad altra gente...Ti piacerà tantissimo, il cinema, vedrai che ci vorrai tornare molte volte".  Dopo le rassicurazioni di rito, ecco la prima volta al cinema: ve lo immaginate lo stupore di un bambino di quattro anni e mezzo di fronte al grande schermo? Davanti a lui c'è il mondo del Gatto con gli stivali , ma Dodokko non è semplicemente lo spettatore seduto sulla sua poltrona al centro della sala: è il protagonista stesso del film, che per un'ora e mezza vive la storia in salsa western del Gatto e che, soltanto quando i titoli di coda hanno cessato di scorrere e ce ne andiamo a casa, se ne ricorda e torna essere mio figli