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Visualizzazione dei post da novembre, 2010

Insegna anche tu al tuo bambino la Regola del Quinonsitocca

Circa un bambino su cinque è vittima di varie forme di abuso o di violenza sessuale. Non permettere che accada al tuo bambino. Insegna al tuo bambino la Regola del Quinonsitocca , appena lanciata in Italia dal Consiglio d'Europa. La Regola del Quinonsitocca è una guida semplice che aiuta i genitori a spiegare ai bambini dove non devono lasciarsi toccare, come reagire e dove cercare aiuto. Che cosa è la Regola del Quinonsitocca? È semplice: un bambino non deve lasciarsi toccare le parti del corpo che sono generalmente coperte dalla biancheria intima. E non deve toccare gli altri in quelle parti. La Regola aiuta inoltre a spiegare al bambino che il suo corpo gli appartiene, che ci sono segreti buoni e segreti cattivi, e modi di toccare buoni e modi di toccare cattivi. A tale proposito è possibile scaricare il libro in .pdf Kiko e la mano che può essere d'aiuto per insegnare la Regola del Quinonsitocca. Come insegnare la Regola del Quinonsitocca La Regola del Quinonsitocca è stat

L'ubiquità di Babbo Natale

Sulle ringhiere dei balconi e fuori dalle finestre di ogni casa, in tutte le vie di qualsiasi città: questi Babbi Natale che si arrampicano fin dal giorno dopo la fine dell'estate e che sfidano ogni legge di gravità e qualunque condizione metereologica sono ovunque. Fermi e impassibili, nella stessa e identica posizione, per giorni e per mesi, sotto la pioggia che li sferza e nel sole che li acceca, di notte e di giorno sulle facciate dei palazzi, resistono ben oltre le feste natalizie e a volte fanno il giro di boa, restando inchiodati lassù fino al Natale successivo. E i bambini - i bambini che credono in Babbo Natale - stanno lì e li osservano: ma quanti sono? Ma Babbo Natale non era uno? E' vero, si presentava in ogni dimora, puntualmente a mezzanotte, carico di regali, ma nessun fanciullo si chiedeva la ragione di questa ubiquità, in casa sua e in quella del vicino. La sua - di essere in ogni posto nello stesso tempo - era una facoltà della fantasia e non una caratteristic

Il sonno di papà

Tre anni e mezzo, compiuti da pochissimi giorni: sono circa 1288 notti, da quando cioè Dodokko è nato, che il mio sonno non è stato più come era prima della sua nascita. All'inizio, ho avuto un sonno 'disturbato' da qualsiasi gemito e lamento di mio figlio. Poi il mio riposo notturno è stato interrotto anche da alcuni suoi silenzi troppo prolungati e dall'apprensione che in me ne scaturiva. Spesso mi sono alzato senza essere stato nemmeno chiamato e, come un sonnambulo, sono andato ad accertarmi che mio figlio dormisse coperto. Anche oggi, che Dodokko dorme nella stanza vicina alla mia, mi accorgo che il suo e il mio respiro hanno la stessa frequenza e che i nostri toraci si alzano e si abbassano con lo stesso ritmo. Ciascuno di noi concilia il sonno dell'altro, ma qualsiasi disturbo dell'uno si propaga nella mente di chi gli è vicino. Ci separa un muro, è vero, ma le pareti di casa nostra sono fatte di vetro e in mezzo ci scorre tutta l'aria che vogliamo. S

Unforgettable, ovvero quando papà fa gli gnocchi

Prendo 'in prestito' questo post 'indimenticabile' dal blog Mamma non basta . Il motivo - lo capirete dopo averlo letto - è che trovo le cinque righe che lo compongono un condensato di poesia, come a volte può essere anche la vita familiare per chi è capace, come R., di afferrarne certi aspetti fugaci. Unforgettable Apro il pc solo per fissare questo singolo momento. Un sabato davvero unico per le mie emozioni. Idem e Scienziatino che fanno gli gnocchi in cucina...(oggi gli ha preso così...) Stellina che gioca con Barbie e Winx... ( anzichè con Gormiti e Pokemon...) E io...che me li "assaporo" tutti... (gnocchi compresi...)

Due corpi e una sola anima

Ci sono due cose meravigliose di cui voglio parlarvi. Due avvenimenti, che nascono da un'unica tragedia di cui invece non voglio minimamente fornire dettagli, per rispetto verso chi me l'ha raccontata. Riuscireste a immaginare la sala di rianimazione di un reparto di neonatologia di un ospedale pediatrico? Forse non tanto bene, ma è qui che si compie la prima delle vicende di cui ora vi dico. Il neonato appena partorito è incubato e intubato, apparentemente isolato dal mondo. Ma quando sua madre gli si avvicina e si mette a piangere accanto a lui, i suoi parametri vitali (come il battito cardiaco, la pressione arteriosa e la frequenza respiratoria) si abbassano e i medici non possono far altro che allontanarla. Succede sempre - spiega il personale sanitario - a tutti i figli appena nati ogni volta che la loro genitrice manifesta la propria sofferenza. Anche i piccoli ne risentono. Soffrono quanto la loro mamma. E' straordinario: il cordone è stato reciso, ma è come se i ris

I nostri figli sono pionieri: stanno plasmando il futuro della società

“I nostri figli, come i vostri, sono pionieri: stanno plasmando il futuro della società”. Sono parole, dense di ottimismo, che ho letto nel blog The Queenfather . Chi è Queenfather? Un papà italiano che vive da anni a Londra, che è sposato con un altro uomo e assieme al quale ha un figlio di 18 mesi nato grazie alla maternità surrogata e di cui si occupa a tempo pieno. Marco mi ha colpito per la grande chiarezza e sicurezza che lo contraddistinguono quando parla di paternità e di omosessualità: “Esiste un limite all’amore ed entusiasmo verso i propri figli - dice - prescritto dal sesso del genitore? Essere un padre premuroso non basta più? Dove sono i confini tra ciò che un padre dovrebbe fare e ciò che una mamma dovrebbe fare? Un genitore non e’ semplicemente...un genitore? Sono domande che mi sono sempre fatto da quando sono genitore e a cui Marco ha saputo rispondere in modo sintetico e netto. Così l'ho contattato per conoscerlo meglio e mi ha raccontato un poco della sua vita:

Amarli (senza se e senza ma)

Amarli senza se e senza ma è il titolo con cui è uscito in Italia Unconditional Parenting , il libro di Alfie Kohn che ho appena finito di leggere. Quello presente nella traduzione italiana, pubblicata da Il leone verde, rappresenta un bel modo di definire l'argomento che vi è trattato, 'l'amore incondizionato', senz'altro meno tecnico e schematico che non nel titolo della versione originale. Il tema è quello di un nuovo approccio educativo da parte dei genitori verso i figli, non più basato sulla logica dei premi e delle punizioni, ma sull'amore e la ragione. Un modo di educare - se ci si pensa - rivoluzionario, perché generalmente le tecniche adottate più o meno inconsciamente da tutti si rifanno al cosiddetto 'comportamentismo'. Ossia, per sintetizzare, a uno schema tipo: mio figlio si comporta bene? Allora lo premio. Si comporta male? Lo punisco. Secondo l'autore americano invece, bisogna superare questi schematismi, con tutta la gamma (ovviamen

Le colpe dei genitori-non genitori

Venerdì scorso sul Corriere della Sera c'era un bell'articolo di Isabella Bossi Fedrigotti sul tema dell'assenza dei genitori di ragazzine come Noemi, Ruby, Nadia e le altre al centro delle cronache di questi giorni. Sono i genitori-non genitori - così li definisce la giornalista -, gente che ha abbandonato i propri figli, li ha incentivati ad assumere stili di vita inaccettabili, ne ha nascosto le azioni più ignobili e favorito comportamenti senza moralità. Persone che hanno trasmesso ai figli falsi valori e che hanno abdicato al loro ruolo di genitori. Genitori assenti, dunque, o, più semplicemente, non genitori. Potete leggere l'articolo collegandovi al link di seguito http://www.scienzaevita.org/rassegne/64c916a8ed2609efe2c3de26f10ac939.PDF

Volto pagina: nasce figlio-padre.com

Mi chiamavano 'mammo' ma sono sempre stato un papà. Mi occupavo di mio figlio neonato e mi dicevano che mi comportavo come una madre. Nacque così  SOS Mammo,  per una mia reazione a una mentalità antiquata secondo la quale le mamme devono fare le mamme, mentre i papà devono fare i papà. Non ero e non sono d'accordo con questa distinzione, in quanto per me esistono solamente 'genitori', senza differenze di sesso e di ruolo. Nel prendermi cura di mio figlio, mi sentivo un papà, ero e sono un padre, ma - mi dicevo - voi chiamatemi pure come volete, non mi importa. Però il titolo del blog,  SOS Mammo , col tempo si è dimostrato fuorviante, nonostante io abbia spiegato bene e molte volte, sia nella presentazione del sito che in altre occasioni, cosa pensassi della parola 'mammo': ossia che è una presa in giro, che è un modo riduttivo e spesso offensivo di rivolgersi a un papà. Anche ultimamente, dopo più di un anno dalla nascita del blog, mi sono sentito chiedere

Genitore è chi si prende cura del figlio

Genitore è chi si prende cura del figlio, sia che lo abbia messo al mondo e sia che non lo abbia fatto: questa è la mia opinione riguardo il tema della discussione lanciata giovedì scorso. Genitore è colui che, prendendosi cura del figlio, ne rinnova giorno dopo giorno il momento della nascita. Genitore è la persona che tiene in vita il figlio, che lo aiuta e che lo salva, così come fa chiunque si prenda cura di qualcuno o di qualcosa: la fa sopravvivere il più a lungo possibile, la salvaguarda, cerca di evitarne - in ultima analisi - la morte. In questo senso, sono genitori sia quelli naturali, sia quelli adottivi e sia le coppie gay. Ma chi per prima si prende cura del figlio è proprio chi lo mette al mondo, la madre che lo porta in grembo nel corso della gravidanza. Lo fa, custodendolo dentro di sé e nutrendolo, ogni minuto che passa per nove mesi. Cerca di portare a termine la gestazione consentendo al feto di formarsi e di svilupparsi al meglio, permettendogli di rafforzarsi prim