Sul momento non ce ne accorgevamo: era il tempo trascorso vicini, giorno dopo giorno, a renderci felici. L'estate non era altro che l'occasione per stare insieme a lungo. Durante l'anno scolastico ci incontravamo la sera e il fine settimana. Momenti che duravano poco e che terminavano con l'ennesima divisione, il lunedì mattina. Abbiamo sempre scambiato la felicità essenziale, dello stare insieme l'estate, con quella della circostanza occasionale. Per esempio, quella di andare a raccogliere le more o l'uva fragola oppure quella di pescare di fronte allo scoglio. Agli occhi di un bambino, queste avventure erano magiche, sensazionali, addirittura sovrumane. Tornavo a casa ancora pieno di adrenalina, con i muscoli tonici e senza appetito. Ancora oggi, ogni estate desidero ritrovare quel mondo mitico. Cercando inconsciamente posti che assomiglino a quelli vissuti da ragazzino. In questi luoghi, che vorrei fossero gli stessi - "quelli di una volta", come
appunti di viaggio di Cristiano Camera