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Place du Carrousel

Place du Carrousel
 al tramonto di un bel giorno d’estate
 il sangue di un cavallo
 ferito e senza redini scorreva sul lastrico E il cavallo era la’ ritto immobile
 su tre piedi E l’altro piede ferito
 ferito e lacerato ciondolava. Proprio a fianco ritto immobile vi era anche il cocchiere e la carrozza anch’essa immobile inutile, come un orologio rotto. E il cavallo taceva il cavallo non si lagnava il cavallo non nitriva egli era la’
 aspettava
 ed era cosi’ bello, cosi’ triste, cosi’ semplice
 e cosi’ ragionevole che non era possibile trattenere le lacrime Oh giardini perduti
 fontane dimenticate
 praterie soleggiate oh dolore splendore e mistero dell’avversita’
 sangue e bagliori bellezza percossa Fraternita’ (Jacques Prévert)

Un bel gesto di cemento armato

Chi mi frequenta, anche soltanto leggendomi, lo sa. E' il filo conduttore del mio blog, l'argomento principale dal quale - è vero - ogni tanto mi permetto di divagare. In questi ultimi tempi è tornato alla ribalta, prepotentemente, violentemente, come qualsiasi libertà repressa e che, prima o dopo, si ribella e chiede di essere riscattata. La poesia che segue è stata, fin da quando ero un adolescente, una delle mie preferite, non solo perché arriva a toccare le corde più sensibili del mio animo - quelle che riguardano, appunto, la libertà dei bambini, la creatività, la fantasia e la vivacità, puntualmente schiacciate e mortificate dai cosiddetti "educatori", siano essi i genitori o i maestri o chiunque abbia la pretesa di saperne più di loro - ma anche per la sua essenzialità, capace, com'è, di condensare tutto - ma proprio tutto ciò che io penso e che a mia volta scrivo compilando pagine e pagine di diario personale - in cinque righe. La retta via A ogni chilomet

Lo scaldabanchi

Ogni tanto, periodicamente, è necessario riproporre questa poesia di Prévert.  Perché sull'educazione dei figli si sbilanciano fin troppi saputelli arroganti. Gente dalle maniere un po' militari. Persone purtroppo poco sensibili e molto ignoranti. Lo scaldabanchi Con la testa dice no  ma col cuore dice sì  a chi ama dice sì al professore dice no sta in piedi viene interrogato e i problemi son tutti posti all'improvviso gli prende la ridarella e cancella tutto le cifre e le parole le date e i nomi le frasi e i tranelli e malgrado le minacce del maestro fra gli strilli dei ragazzi prodigio con gessi di tutti i colori sulla lavagna della sofferenza disegna il volto della felicità.