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Visualizzazione dei post da agosto, 2011

Un bel gesto di cemento armato

Chi mi frequenta, anche soltanto leggendomi, lo sa. E' il filo conduttore del mio blog, l'argomento principale dal quale - è vero - ogni tanto mi permetto di divagare. In questi ultimi tempi è tornato alla ribalta, prepotentemente, violentemente, come qualsiasi libertà repressa e che, prima o dopo, si ribella e chiede di essere riscattata. La poesia che segue è stata, fin da quando ero un adolescente, una delle mie preferite, non solo perché arriva a toccare le corde più sensibili del mio animo - quelle che riguardano, appunto, la libertà dei bambini, la creatività, la fantasia e la vivacità, puntualmente schiacciate e mortificate dai cosiddetti "educatori", siano essi i genitori o i maestri o chiunque abbia la pretesa di saperne più di loro - ma anche per la sua essenzialità, capace, com'è, di condensare tutto - ma proprio tutto ciò che io penso e che a mia volta scrivo compilando pagine e pagine di diario personale - in cinque righe. La retta via A ogni chilomet

Alla luce del sole: 'il paradosso del padre'

"La libertà dei bambini, che in vacanza ha l'opportunità di esplodere ma che spesso finisce per essere soffocata dagli adulti, da chi ha dimenticato ormai da tempo cosa significhi essere e sentirsi liberi". Ho parlato di libertà e di educazione impartita da chi per primo è maleducato nel mio recente post Alla luce del sole . E ho scritto di persone ignoranti, che di nascosto oppure palesemente (la sostanza non cambia) assumono comportamenti irrispettosi nei confronti del prossimo e della natura, gente alla quale, data l'età e in quanto considerata 'matura', nessuno può eccepire alcunché o dare lezioni di buona condotta.  Riguardo ai bambini, invece, tutto cambia e qualsiasi adulto può esprimere apertamente la propria opinione, dando loro lezione di moralità anche rispetto a comportamenti fisiologici, come, ad esempio, quello citato di fare la pipì sulla spiaggia. Tutto ciò farà sì che da grandi i bambini di oggi si comporteranno esattamente come fanno i signor

Alice Miller: Le radici della violenza. 12 punti

"Da alcuni anni è stato scientificamente provato che le conseguenze perniciose dei traumi subiti da bambini si ripercuotono inevitabilmente sulla società. Questa scoperta riguarda ogni singolo individuo e, se opportunamente divulgata, dovrà portare a un mutamento sostanziale della nostra società e soprattutto dovrà liberarci dalla cieca spirale della violenza. Nei punti che seguono cercherò di chiarire meglio il mio pensiero.  1) Ogni bambino viene al mondo per crescere, svilupparsi, vivere, amare ed esprimere i propri bisogni e sentimenti, allo scopo di meglio tutelare la propria persona. 2) Per potersi sviluppare armoniosamente, il bambino ha bisogno di ricevere attenzione e protezione da parte di adulti che lo prendano sul serio, gli vogliano bene e lo aiutino onestamente a orientarsi nella vita. 3) Nel caso in cui questi bisogni vitali del bambino vengano frustrati, egli viene allora sfruttato per soddisfare i bisogni degli adulti, picchiato, punito, maltrattato, manipolato, t

Alice Miller: Come nasce la cecità emotiva? 21 punti

"Solo se ci libereremo dalle tendenze pedagogiche potremo capire a fondo la reale situazione vissuta dal bambino. Questa comprensione si può riassumere nei punti seguenti: 1) Ogni neonato è innocente. 2) Ogni bambino ha bisogni cui non può rinunciare; tra di essi troviamo il bisogno di sicurezza, di affetto, di protezione, di contatto, di sincerità, di calore e di tenerezza. 3) Questi bisogni vengono di rado appagati, ma spesso sono sfruttati dagli adulti per i loro scopi (trauma dell'abuso perpetrato sul bambino). 4) Le conseguenze di un abuso compiuto su un bambino si protraggono per tutta la vita. 5) La società sta dalla parte dell'adulto e addossa al bambino la colpa di ciò che gli è stato fatto. 6) La realtà del sacrificio del bambino viene costantemente negata. 7) Le conseguenze di questo sacrificio vengono perlopiù ignorate. 8) Il bambino, abbandonato a se stesso dalla società, non ha altra possibilità che rimuovere il trauma e idealizzare l'autore del misfatto.

Alla luce del sole

Una vacanza è, per definizione, tale quando ci si senta liberi dalle occupazioni consuete e dal tran-tran quotidiano: il lavoro, la casa, il traffico, in una parola, la routine di tutti i giorni. Sentirsi liberi invece di esserlo  veramente, perché la libertà assoluta dagli impegni credo sia impossibile da ottenere, a meno di non peccare di un altissimo grado di incoscienza, di una cecità totale di fronte a ciò che ci sta intorno e che non scompare, ahimè, nemmeno in vacanza.  Sono molti anni, tante estati di seguito, che non solo non sono libero in vacanza, ma anche che non mi trovo in questo fortunato stato mentale: per tanti motivi e anche per colpa mia, per il mio carattere, per una certa insoddisfazione, per il caldo, per la tanta, troppa gente attorno. Ma non è della mia libertà che voglio parlare, ma di quella delle persone che d'estate si ha la fortuna e la sfortuna di osservare, alla luce del sole e all'ombra degli ombrelloni. E soprattutto della libertà dei bambini, c