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Visualizzazione dei post con l'etichetta Badinter

Avete mai visto un vitello seguire il toro? Quando l'etologia è applicata agli esseri umani

Mi è tornata più volte in mente La scimmia nuda di Desmond Morris, leggendo il Manuale del papà separato di Maurizio Quilici. Specialmente il capitolo dedicato all'affidamento dei figli alla madre, quasi sempre esclusivo - ma sarebbe meglio chiamarlo escludente (del papà) - e il paragrafo dal titolo, sparato a bruciapelo, Eliminare il padre , mi fa pensare a quanto sia stata corta, in termini di evoluzione genitoriale, la strada percorsa dalla specie umana in più di quattro milioni di anni. E' dai tempi dei primi australopitechi a quello che ancora oggi si chiama 'homo sapiens', infatti, che il rapporto del figlio con la madre si caratterizza in maniera indiscutibile come naturale, immediato e innato, mentre quello con il padre richiama a valenze soprattutto culturali, mediate, storico-sociologiche e, in questo senso, discutibili e il più delle volte accessorie.  Se la prima scimmia antropomorfa utilizzava il pretesto sessuale per far restare 'fedele' l'u

Allattamento, istinto o teorie?

Dev'essere perché siamo in grado soltanto di riconoscere, anziché conoscere immediatamente. Funziona più o meno come per le allergie - chi non ne ha almeno una? - il modo che abbiamo per apprendere. Non si può essere allergici a una sostanza se prima non si è entrati, almeno una volta, anche per un attimo, in contatto con essa. Giusto il tempo per inquadrarla, per compiere una prima valutazione rigorosamente soggettiva. Questa classificazione, giusta o sbagliata che sia, suddivide le cose in due gruppi: quelle accettabili e quelle cattive, quelle che possono passare e quelle che sono dannose per l'organismo.  Ad essere cruciale è la seconda volta che incontriamo la stessa sostanza: se si trova nella lista dei cattivi, il sistema immunitario si ribella e le salta addosso, mentre il corpo si gonfia per prepararsi alla lotta. Riconosciamo, dunque, più che conoscere. E siamo a nostra volta riconosciuti dalle cose. Perché mai, altrimenti, esisterebbero detti come 'non c'è du

Mamme cattivissime? La madre perfetta (non) esiste

Mamme cattivissime? La madre perfetta non esiste è il titolo con cui è stato tradotto in Italia Le conflit. La femme et le mère , il best seller di Elisabeth Badinter che in Francia ha venduto fino a oggi più di 200mila copie. Rispetto a quello originale, il titolo italiano è soltanto apparentemente provocatorio: la possibilità di una sentenza negativa e sconvolgente, implicita nella domanda ma edulcorata fin dal punto interrogativo, è riportata nei ranghi della normalità dal dato 'obiettivo' che non attribuisce la perfezione a essere umano alcuno e, di conseguenza, neanche alle madri. Inoltre - ma questo lo vedremo meglio in seguito - per la Badinter la madre perfetta esiste eccome: mi chiedo dunque se la scrittrice sia stata informata dalla casa editrice italiana (Corbaccio) su come avrebbe tradotto il nome del suo libro. Molto più provocatoria ( ne avevo già parlato lo scorso anno ) è invece la presunta conflittualità che, secondo la filosofa femminista francese, scaturisce

Il 'Conflitto' della Badinter e il fallimento della donna-madre

Da un po' di tempo si parla molto dell'ultimo libro di Elisabeth Badinter Le conflit. La femme et la mère (Flammarion). A stupirmi non sono molto gli articoli, pubblicati sui quotidiani e sui blog, del saggio della filosofa femminista francese, ma i commenti di tante persone, così tante madri, schierate dalla parte dell'autrice. Quando ho letto le recensioni del libro sui vari mezzi di comunicazione in cui sono apparse, la prima idea che mi è balenata è stata di trovarmi di fronte a un tentativo, per altro ben riuscito stando alle vendite in Francia, da parte della Badinter di dire cose volutamente sovversive parlando di maternità da un punto di vista del tutto innaturale. In sintesi, mi è parso che, sedendosi al tavolino, la scrittrice abbia 'teorizzato' in maniera del tutto aprioristica una sua visione dell'argomento che non tiene conto di un fatto imprescindibile: che i due elementi del binomio 'donna-madre' non sono antitetici fra loro, ma complemen