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Visualizzazione dei post con l'etichetta congedo parentale

'Quote azzurre': solo forza simbolica? Non credo

L'Europarlamento ha stabilito che i neo papà possano usufruire di un congedo dal lavoro di due settimane a stipendio pieno. Mi da lo spunto per una serie di riflessioni il commento a questa notizia del giornalista Paolo Di Stefano, il quale, sul Corriere della Sera di oggi, p. 29, afferma che, se sul piano pratico non cambia quasi nulla - dato che mamme e nonne hanno sicuramente più esperienza dei papà -, la decisione del Parlamento europeo è destinata a incidere invece sulla sfera simbolico-emotivo-affettiva dei padri. "Dunque - esorta il giornalista - non buttiamola via questa proposta della Ue di rendere obbligatorio il congedo paterno per quindici giorni dopo il parto". "Obbligatorio - sottolinea -. Il che significa che non lascerebbe scampo agli alibi di impegni lavorativi e di responsabilità inderogabili esterne alla famiglia". Secondo Di Stefano - lo si scopre ancora di più continuando a leggere l'articolo - la maggior parte dei papà vivrebbe la nasci

Europarlamento: ai papà 2 settimane di congedo a stipendio pieno

Due settimane di congedo a stipendio pieno per i papà, anche in caso di unioni al di fuori del matrimonio, e 20 per le mamme retribuite al cento per cento. L'Europarlamento ha modificato la direttiva Ue in materia di congedo parentale e, dopo la conciliazione con i 27 stati membri, i padri naturali dei neonati potranno restare a casa per occuparsi dei bebè senza drastiche decurtazioni dello stipendio. Il testo della relatrice portoghese, l'eurodeputata socialista Edite Estrella, approvato dal Parlamento europeo, non cambia di fatto la durata dell'astensione dal lavoro per le mamme italiane (mentre cambia in altri stati membri in cui il congedo è di 14 settimane). Modifica invece la retribuzione, che in alcuni casi qui da noi è all'80 per cento del salario. In Italia la nuova direttiva dell'Europarlamento costituisce invece una vera rivoluzione per i papà, che oggi possono godere di giorni di congedo solo in casi particolari (ad esempio, se la madre non può usufruirn

Evviva la Svezia...e gli svedesi

L'altro giorno mi sono imbattuto nel blog congedoparentale.blogspot.com : è il diario di un papà sulle giornate che passa con le figlie grazie al permesso di astensione dal lavoro. Ho trovato i suoi post asciutti e, nonostante questo, pieni di sentimento. Ma la cosa che più mi ha colpito è proprio il fatto di aver incontrato, per la prima volta anche se virtualmente, un padre che usufruisse del congedo parentale...per quattro mesi! Mi sono incuriosito e ho contattato l'autore del blog, Stefano, al quale ho rivolto per e-mail qualche domanda, fra le quali: "Come fai a vivere con il 30 per cento dello stipendio?", che è il motivo principale a causa del quale in Italia praticamente nessun papà decide di godere dell'astensione facoltativa dal lavoro. Mi ha risposto che vive e lavora in Svezia. E ciò basterebbe a svelare l'arcano di una decisione, qui da noi, a dir poco originale. Ma ha aggiunto anche che il presidente della società per cui lavora - che a luglio lo

Congedo di paternità obbligatorio, Ddl in discussione alla Camera

La Commissione Lavoro della Camera ha avviato la discussione sulla proposta di legge sui congedi di paternità obbligatori, con l’obiettivo di giungere in tempi brevi all’approvazione. Alessia Mosca, deputato del PD, segretario della Commissione Lavoro e vicepresidente dell'associazione TrecentoSessanta, è la prima firmataria del Ddl che i ntroduce l’obbligatorietà di 4 giorni di congedi di paternità contestualmente alla nascita dei figli, su modello dei daddy days inglesi. Sono previste ulteriori misure per suddividere il carico della cura dei figli tra padri e madri, come l’introduzione del congedi parentali orizzontali per i primi 3 anni di età dei figli e un periodo di 15 giorni aggiuntivi rispetto ai 5 mesi di maternità obbligatori e pagati al 100 % dello stipendio nel caso sia il padre a usufruirne. DISPOSIZIONI IN MATERIA DI TUTELA E SOSTEGNO DELLA MATERNITÀ E DELLA PATERNITÀ La presente proposta di legge muove da due considerazioni. La prima attiene allo storico ritardo dell

Congedi parentali , la Ue 'incentiva' i neo papà

Congedo di paternità più lungo e orari di lavoro più flessibili per i neo papà: sono solo alcune delle novità dell'accordo siglato dal Consiglio europeo e che sarà formalizzato nei prossimi giorni. Secondo la direttiva firmata dai ministri europei lo scorso 1 dicembre, che sostituirà la 96/34/EC. e che dovrà essere adottata dagli Stati membri nel prossimo biennio, ogni genitore lavoratore avrà il diritto di astenersi dal lavoro per almeno 4 mesi dopo la nascita o l'adozione di un figlio. Di questo periodo di congedo, non sarà possibile trasferire almeno uno dei 4 mesi all'altro genitore, il che significà che se tale periodo di astensione non verrà goduto sarà perso. Un chiaro segnale per i padri, i quali si vedono incentivati in tal modo a prendere il permesso. La nuova direttiva, inoltre, garantisce migliore protezione contro la discriminazione, un più facile ritorno al lavoro e mette in pratica l'accordo fra le organizzazioni dei datori di lavoro europei e quelle sind

I papà come le mamme: congedo per 5 mesi

I papà come le mamme. A stabilire nuove 'pari opportunità' fra i genitori ci ha pensato il tribunale di Firenze che ha deciso che anche il padre lavoratore può usufruire del congedo di maternità (o meglio, di paternità) per cinque mesi, proprio come ha diritto di fare la madre lavoratrice. Non solo, il papà può avvalersi di questa possibilità a partire da due mesi prima della data presunta della nascita del figlio e l'Inps è tenuta a corrispondergli l'80 per cento dello stipendio per tutto il periodo di astensione dal lavoro: la stessa e identica opzione e lo stesso e identico trattamento economico che spetta alle donne. Il presidente della sezione Lavoro del tribunale di Firenze, Giampaolo Muntoni, ha deciso, con una sentenza destinata a fare giurispudenza, che un papà lavoratore, a cui l'Istituto di previdenza aveva rifiutato di corrispondere l'indennità all'80 per cento nei due mesi precedenti al parto della moglie, debba essere retribuito per cinque mesi