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Alice Miller: Le radici della violenza. 12 punti

"Da alcuni anni è stato scientificamente provato che le conseguenze perniciose dei traumi subiti da bambini si ripercuotono inevitabilmente sulla società. Questa scoperta riguarda ogni singolo individuo e, se opportunamente divulgata, dovrà portare a un mutamento sostanziale della nostra società e soprattutto dovrà liberarci dalla cieca spirale della violenza. Nei punti che seguono cercherò di chiarire meglio il mio pensiero.  1) Ogni bambino viene al mondo per crescere, svilupparsi, vivere, amare ed esprimere i propri bisogni e sentimenti, allo scopo di meglio tutelare la propria persona. 2) Per potersi sviluppare armoniosamente, il bambino ha bisogno di ricevere attenzione e protezione da parte di adulti che lo prendano sul serio, gli vogliano bene e lo aiutino onestamente a orientarsi nella vita. 3) Nel caso in cui questi bisogni vitali del bambino vengano frustrati, egli viene allora sfruttato per soddisfare i bisogni degli adulti, picchiato, punito, maltrattato, manipolato, t

Alice Miller: Come nasce la cecità emotiva? 21 punti

"Solo se ci libereremo dalle tendenze pedagogiche potremo capire a fondo la reale situazione vissuta dal bambino. Questa comprensione si può riassumere nei punti seguenti: 1) Ogni neonato è innocente. 2) Ogni bambino ha bisogni cui non può rinunciare; tra di essi troviamo il bisogno di sicurezza, di affetto, di protezione, di contatto, di sincerità, di calore e di tenerezza. 3) Questi bisogni vengono di rado appagati, ma spesso sono sfruttati dagli adulti per i loro scopi (trauma dell'abuso perpetrato sul bambino). 4) Le conseguenze di un abuso compiuto su un bambino si protraggono per tutta la vita. 5) La società sta dalla parte dell'adulto e addossa al bambino la colpa di ciò che gli è stato fatto. 6) La realtà del sacrificio del bambino viene costantemente negata. 7) Le conseguenze di questo sacrificio vengono perlopiù ignorate. 8) Il bambino, abbandonato a se stesso dalla società, non ha altra possibilità che rimuovere il trauma e idealizzare l'autore del misfatto.

Sylvia Plath o la proibizione di soffrire

Sto leggendo con mia grande meraviglia uno dei libri 'fondamentali' sull'infanzia: La persecuzione del bambino , di Alice Miller, la celebre psicanalista e divulgatrice che, a un certo momento della sua vita - quando si accorse che "la teoria e la pratica psicanalitica mascherano o rendono irriconoscibili le cause e le conseguenze dei maltrattamenti infantili, tra l'altro qualificando come fantasie quelli che invece sono fatti concreti" - decise di uscire dall'Associazione internazionale di psicanalisi.  "Gli studi filosofici, la formazione psicanalitica e l'esercizio della professione di analista mi impedirono per lungo tempo di rendermi conto di molti fatti - racconta la Miller -. Riuscii a poco a poco a scoprire la mia storia, fino a quel momento rimasta nascosta, solo quando fui disposta a eliminare la mia rimozione, a liberare la mia infanzia dalla stretta gabbia delle convinzioni pedagogiche e della teoria psicanalitica, allorché rifiutai l&