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Visualizzazione dei post da maggio, 2014

Ho appena venduto la mia vecchia macchina

Ho appena venduto la mia macchina perché ne devo comprare una più grande, me ne serve una con un bagagliaio possibilmente infinito, chissà se la troverò mai. Aveva sette anni, questa mia 'vecchia' macchina, tanti quanto l'età del mio primogenito. I soldi che ne ho ricavato ammontano a meno di un terzo di quanto l'avevo pagata. La svalutazione, si sa. Eppure, questa macchina l'avevo tenuta bene, aveva fatto i tagliandi annuali, aveva appena cambiato gli pneumatici. Insomma, mi sembrava ancora nuova e non credevo che in soli sette anni fosse invecchiata così tanto. La durata delle cose, il tempo e la sua percezione sono tutte cose relative. E la verità è che non mi importa affatto della mia vecchia macchina e non sono, se è per questo, nemmeno un consumista consumato. Mi importa molto di più delle persone che delle cose. Ma ho iniziato questo post, parlando della mia ormai ex macchina, perché a volte il destino delle cose assomiglia in modo incredibile a quello degli

E loro in cambio prendono te?

Mentre torniamo a casa dopo la scuola, il bambino piccolo mi chiede perché mai io vada tutti i giorni al lavoro. Gli rispondo, senza troppi giri di parole e senza dirgli altre ragioni da quella principale, la più terra terra e anche la più vera, che "ci vado perché in cambio mi danno dei soldi".  Pausa brevissima e lui, il figlio di tre anni e quattro mesi, mi domanda testualmente: "E loro in cambio prendono te?". Il che non è esattamente vero. Anzi, a pensarci bene, in gran parte lo è. Ma mi limito lo stesso a precisare che "in cambio prendono un po' del mio tempo: la mattina e un pezzo del pomeriggio". Passa oltre e mi dice: "Con i soldi che ti hanno dato, mi compri i camaleonti fosforescenti in edicola?". "Te li compro quando arriviamo, dal giornalaio sotto casa", i camaleonti, questi rettili che mutano colore, che cambiano le carte in tavola. Un po' come me, un po' come tutti coloro che chiamano le cose con un nome diver

Tra i fricchettoni cilentani

Dopo la Costiera siamo andati nel Cilento. Ho prenotato un agriturismo vicino a Camerota, ai piedi del monte Bulgheria, da utilizzare come base per visitare parte della Lucania, l'ultimo lembo della Campania al confine con la Basilicata. A parte la vista che si gode da qui e l'ossigeno che si respira, la struttura è molto semplice, senza fronzoli, e neanche senza i lussi normali a cui siamo abituati: l'acqua calda c'è ma arriva dopo dieci minuti da quando hai spalancato il rubinetto, è presente una perdita non meglio localizzata in bagno, non ci sono buste nei cestini, "per non produrre rifiuti superflui", mi è stato detto, anche se non ho capito bene questa spiegazione, e i saponi sono in corridoio, chi li vuole li prende e li usa... sempre "per non inquinare troppo". Ci sono cinque cani bianchi, due gatte, una nera e una grigia con la sua cucciolata di quattro gattini di un mese in una scatola di cartone che puzza di urina, una pecora, una capra, q