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Visualizzazione dei post con l'etichetta Emily Dickinson

L'incertezza è più ostile della morte

L’incertezza è più ostile della morte.  La morte, anche se vasta,  è soltanto la morte e non può crescere.  All’incertezza invece non v’è limite,  perisce per risorgere  e morire di nuovo,  è l’unione del nulla  con l’immortalità.  E' la poesia 705 di Emily Dickinson, la definizione perfetta di una situazione di incertezza che ho vissuto fino a poco tempo fa e dalla quale sono appena uscito.  Ho sostituito una grande incertezza, che mi era "più ostile della morte", con una certezza piccola ma che mi è sufficiente.  E adesso mi sembra addirittura di essere rinato e mi sento pieno di gratitudine.  Sto respirando.

L'acqua è insegnata dalla sete

La cosa più bella di questo Natale non è un albero o un presepe, e nemmeno la cena, ma la poesia numero 135 di Emily Dickinson, che abbiamo letto e cercato insieme di capire. Significa che non c'è niente di scontato, che la soddisfazione è preceduta dal bisogno e dal desiderio, che ogni meta richiede fatica, che la felicità passa dalla sofferenza, che l'amore ce lo ha insegnato qualcuno che in noi ha lasciato un seme, e adesso è la paura della perdita e assomiglia in modo impressionante a quegli uccelli che d'inverno volano via.  L'acqua è insegnata dalla sete.  La terra, dagli oceani attraversati.  La gioia, dal dolore.  La pace, dai racconti di battaglie.  L'amore, da un'impronta di memoria.  Gli uccelli, dalla neve.