Il mare si è ritirato e adesso è lontano. Sulla sabbia restano i gusci vuoti di conchiglie che un tempo erano vive. Le nostre impronte hanno fatto il giro del mondo, ma la loro comparsa è stata breve, non ci sono più, fanno parte di ieri. Fra poco qualcun altro calpesterà lo stesso suolo, farà solchi più profondi, che non dureranno a lungo. Non c'è ritorno che assomigli a un altro, perché noi stessi mai siamo quelli di prima. Ho lasciato una felicità per trovarne un'altra. Ho scambiato assenze con altrettante assenze. Ho trovato sorrisi che un attimo dopo ho perduto. Il sole illumina i nostri corpi, li rende materia. Ma proietta anche il buio, oltre le nostre spalle. Ombra a volte più concreta della materia stessa. Viviamo fra la luce e l'oscurità, ma anche quest'ultima è bella, perché rassomiglia incredibilmente alla marea e alle conchiglie senza più forze. Respiriamo perché qualcuno ci rende vivi. Siamo gusci abbandonati sulla spiaggia, nell'
appunti di viaggio di Cristiano Camera