Tu mi chiedi perché mai io passi la vita a scrivere. Lo trovo forse un divertimento? Ne vale la pena? Ma, soprattutto, è ben pagato? Altrimenti, quale sarebbe il motivo?... Io scrivo solo perché c'è una voce in me che non vuol tacere. Sylvia Plath scrisse questa lettera in versi all'età di sedici anni. Mi ritrovo nelle stesse ragioni della poetessa americana: anch'io scrivo perché non so tacere. E non so tacere perché per me scrivere è una terapia, mi serve a chiarirmi le idee, a sviluppare dei ragionamenti, a dare un senso, che altrimenti mi sfuggirebbe, alla realtà. Non si tratta mai di riprendere una discussione. Per me, scrivere è spiegare, prima di tutto a me stesso. Ciò premesso... ...Il fatto che l'argomento sia di per sé un paradosso mi ha fatto impiegare più tempo del dovuto per metabolizzarlo. Una delle mie debolezze è quella di partire sempre da una presunzione di onestà intellettuale per chi mi parla, da un approccio il più possibile obiettivo. Non pens
appunti di viaggio di Cristiano Camera