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Visualizzazione dei post da settembre, 2009

Il pesce fa bene ai bambini

Appena tornato dal lavoro, ieri sera ho tolto dal freezer tre hamburger per la cena. Eccoli scongelati che arriva a casa mia moglie con due buste della spesa piene che subito mi hanno insospettito. "Non ho resistito - esordisce - sono passata in pescheria è comprato qualche pesce per la cena". Le faccio notare che "ho scongelato la carne e che ormai è troppo tardi per rimetterla in frigorifero e che è tardi anche per preparare il pesce". "Allora - fa lei, rassegnata e un po' triste - lo mangeremo domani". A cena, dunque, hamburger. L'indomani, allora, ovvero stamattina e la 'gestione' del pesce da parte del mammo: non ridano i maliziosi, ma occuparsi del pesce non è impresa da poco. La gestione dell'alimento che 'fa bene a grandi e piccini' consta di tre momenti fondamentali per affrontare i quali il fisico deve essere ben allenato. 1) L'acquisto: l'occhio del pesce e dell'acquirente devono essere vigili nella fase d

Che bella giornaaata!

Prima di incominciare a raccontarvi questa, vorrei infrangere a metà un tabù e rivelare, se non il nome, almeno il soprannome di mio figlio, quello che si è dato da solo quando ha iniziato a pronunciare le prime parole: Dodokko. Non si tratta quindi di un qualsiasi nickname a uso internettiano ma del vero nomignolo del mio bimbo, quasi un vero nome e comunque sicuramente un soprannome molto autorevole visto che Dodokko si è battezzato, da solo e senza consultare nessuno, con questa parola quando era piccolissimo (d'altro canto, quando è nato, i genitori non gli hanno chiesto se gli piacesse il nome con cui è stato registrato all'anagrafe!). A ogni modo, il lungo preambolo serve soltanto per dire che da ora in poi chi scrive vuole usare il più possibile, anzichè i soliti "mio figlio", "il mio bambino" e via dicendo, "Dodokko". Dunque, un paio di domeniche fa era una giornata tremendamente afosa, una brutta giornata senza un filo di vento e con grand

Mammi de Roma!

Una bella notizia l'ha data l'Inps ieri, durante la tappa romana del road show (progetto per far conoscere ai cittadini i servizi dell'Istituto) : i romani sono i papà più coinvolti nella crescita dei figli. Nel 2008 il 96,4% dei papà che ha usufruito dell'indennità di paternità nel Lazio risiede a Roma, il restante 3,6% nelle altre province. La capitale registra il 20% delle richieste fatte sul territorio nazionale. Molte anche quelle effettuate in Basilicata e Calabria. Il fenomeno dei mammi è in crescita, con c'è che dire, ma a mio avviso si parla ancora molto poco della possibilità da parte dei papà di usufruire dell'indennità di paternità. Soprattutto non si dice nulla della possibilità del congedo parentale (ex astensione facoltativa)). E i dipendenti che sono a conoscenza di questa opzione spesso non la utilizzano, in quanto dovrebbero riuscire a sopravvivere con solo il trenta per cento della loro retribuzione da impiegati a tempo pieno: una miseria spe

Bambini di sei anni ancora nel passeggino!

La notizia apparsa sulla stampa di ieri è questa: i bambini a sei anni vanno ancora nei passeggini, invece di camminare. Una cattiva notizia, non c'è dubbio, ma anche il risvolto di ciò che viene presentata come una bella realtà. Molto prima dei sei anni infatti, da quando i bimbi hanno all'incirca 13 mesi, ossia da quando generalmente incominciano a muovere i primi passi, ogni qual volta vogliono camminare ma i genitori vanno di fretta, vengono esortati e spesso costretti a salire sui passeggini. E il veloce mezzo di locomozione viene presentato loro come una bella opportunità, dipingendolo nei modi più fantasiosi, incitandoli allo stesso modo in cui a noi adulti potrebbero dire di salire su una navicella spaziale per fare il giro della luna. In realtà i bambini il loro giro sulla luna lo compiono ogni volta che muovono i primi passi: infatti dev'essere un'esperienza straordinaria per loro poter raggiungere un oggetto anche a pochi metri di distanza ma con i propri pie

Perchè SOS Mammo

Due anni, quattro mesi, dieci giorni. E' l'età esatta di mio figlio e, ahimè, anche l'esatto ritardo con cui ho fatto nascere questo blog. La mia esperienza di padre è nata con la nascita di mio figlio, ma la sua gestazione risale ai miei primi ricordi di me a mia volta figlio e ha preso luce man mano che la gravidanza di mia moglie andava avanti. Insomma, sono diventato padre durante un lungo percorso, dapprima come figlio, successivamente partecipando con mia moglie alla 'nostra' gravidanza e infine quando mio figlio è venuto al mondo: ultimo anello, per ora, di una catena non ancora interrotta. Questo mio sentirmi così profondamente genitore, esserlo in maniera totalmente naturale e istintiva non mi ha molto sorpreso, ma spesso ha letteralmente sconvolto molte persone che frequento e molti parenti più o meno stretti. Ciò che infastidisce una certa mentalità antiquata è il fatto che io, nel prendermi cura del mio bambino, occupi spazi tradizionalmente riservati al