Fu forse la mia lettura preferita quando ancora ero uno studente della scuola media: una storia a fumetti della vita di Napoleone Bonaparte. Un volume misteriosamente scomparso dalla mia biblioteca e a cui ero molto affezionato per un'unica immagine: il futuro imperatore ancora bambino, rinchiuso nel collegio militare di Brienne, che guarda assorto da una grande vetrata i fiocchi di neve che cadono lenti sul cortile della scuola, imbiancandone il pavimento e gli alberi. Lo sfondo, invece, tremendamente scuro nella notte. Ricordo con grande nostalgia questa scena, la sola che mi sia rimasta in mente di tutto il libro, per alcuni motivi: la solitudine - di cui mi resi conto - che circondava il giovane Napoleone, il divieto di andare a giocare con la neve, la rigidità attorno a lui, non dovuta alla temperatura esterna, ma alle regole inflessibili del sistema educativo a cui il padre lo aveva consegnato all'età di dieci anni e a cui il bambino dovrà sottostare per cin
appunti di viaggio di Cristiano Camera