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Visualizzazione dei post da aprile, 2018

Estate 1981

In primo piano c'è un uomo che corre e ride. Dietro di lui, il mare e uno scoglio sul quale ci sono sei persone. Cinque sono amici delle vacanze, ritrovati ogni anno durante la villeggiatura. C'è poi un bambino, che nella foto si scorge soltanto per metà e che è voltato verso di loro: se ne vede una gamba, il costumino rosso, il braccio sinistro, una parte del viso: la bocca, il profilo del naso, i capelli lisci sulla fronte. Gli occhi però sono sfocati. Potrei benissimo essere io quel ragazzino che osserva un gruppo di persone che ridono nell'estate del 1981. Oppure potrebbe essere mio fratello. Invece, la persona che corre e che ride è mio padre. Ha appena abbassato il costume dell'uomo in piedi sullo scoglio. E' per questo scherzo stupido e divertente che adesso - l'istante esatto nel quale la foto è stata scattata - tutti ridono. Ed è quell'adesso - questo adesso - che più d'ogni altra cosa mi fa riflettere. Il tempo che torna dal passato e che, imp