Le ultime parole dell' Insostenibile leggerezza dell'essere : "Quella tristezza voleva dire: siamo all'ultima stazione. Quella felicità voleva dire: siamo insieme. La tristezza era la forma e la felicità il contenuto. La felicità riempiva lo spazio della tristezza". So da quando sono nato che la felicità e l'infelicità si alternano in un gioco senza fine. So anche che spesso coesistono, ché l'una è la casa e l'altra l'inquilino. Ugualmente, ho sempre saputo che l'infelicità è dovuta al nostro essere incompleti. Oggi lo penso ancora e credo che la tristezza più grande vi sia quando ce ne accorgiamo, quando supponiamo che ci sia qualcuno, dall'altra parte, disposto a prenderci in braccio e, così illudendoci, il nostro grido di dolore resta inascoltato. Considero l'amore un vero e proprio bisogno primario dell'uomo, né più e né meno indispensabile dell'acqua, del cibo e del sonno. L'amore è l'unico antidoto alla nostra
appunti di viaggio di Cristiano Camera