C'è una parola, fra tutte quelle che fanno parte della lingua italiana (ma il discorso è valido in qualsiasi Paese) che dovrebbe essere usata con grande attenzione, se non addirittura con parsimonia. E' la parola "amore". Invece, la sento pronunciare fin troppo spesso e volentieri, quasi come un modo di dire o perfino un intercalare. Mi insospettisce e infastidisce ascoltare parlare in questo modo, udire chiudere una frase con un "ti amo" detto senza consapevolezza, senza prima sentire nel profondo il sentimento stesso che si sta esprimendo. Senza il fremito che la detta. Non dico che chi pronuncia certe frasi lo faccia senza una ragione o una convinzione, o, appunto, un sentimento. Ma dire "ti amo" ogni due minuti e in ogni frase, ai figli come al cane, al criceto o al compagno, ne svilisce il significato, lo rende meno profondo, meno sentito, meno struggente, meno sofferto, come invece l'amore dovrebbe essere. Dire "amore mio" o ...
appunti di viaggio di Cristiano Camera