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Visualizzazione dei post da giugno, 2013

Il colore giallo

Se i colori fossero tutti gialli come dici tu sarebbe giallo il verde lo sarebbe il rosso e anche il blu. Se il mondo fosse tutto giallo perfino gli alberi e il mare  e le montagne sotto la neve avrebbero questo colore. Anche la notte più nera sarebbe gialla. E il sole più giallo  luminoso e talmente caldo che i vestiti gialli  si asciugherebbero  in un momento. I tuoi capelli gialli che brillano sempre appena c'è un po' di vento sarebbero gialli  anche con la luce spenta quando ti addormenti.   (2013)

La bicicletta

Garçon à vélo ©Jean-Philippe Charbonnier L'uomo inventò la ruota. Il bambino, il segreto di andare in bicicletta. Il papà lo ha accompagnato, tenendolo per il sellino. E poi, d'accordo con lui, l'ha lasciato, prima per pochi metri, dopo per tutto il viale. L'andatura non è rettilinea e il manubrio trema. La schiena è ancora curva, adesso come allora, quando l'uomo inventò la ruota.   (2013)

Quando il leoncino mangia

La colpa è nostra, non loro. L'essere umano ha bisogno di spiegazioni verbali, dettagli, nonché la sicurezza del tempo che occorre a risolvere il problema. L'assenza di tali elementi ci fa preoccupare: l'incertezza di capire chi non sa ancora esprimersi bene a parole e quella che deriva da una brutta situazione che, ti sembra, non evolva mai verso il meglio. E poi, improvvisamente, tutto finisce e torniamo alla normalità, il bambino piccolo è guarito e sta bene. Ripenso a questa scena, ricorrente e più che mai visiva, per quanto mi riguarda: "Quando il leoncino mangia / la leonessa ringiovanisce", e mi tornano in mente tante situazioni nelle quali il pericolo quasi non ci travolgeva. Quanti sospiri per una vita che, non dimentichiamolo, è sempre appesa a un filo. E quante spiegazioni, e parole, e piccole soluzioni momentanee, di cui abbiamo necessità ma che servono soltanto a distrarci e a farcelo dimenticare. Adesso ho solo voglia di un bicchiere d'acqua, com

Il disegno sul vetro appannato

E' trascorso quasi un anno da quando abitiamo più vicino al lavoro. Ed è dal giorno in cui ci siamo trasferiti che torniamo sempre nella vecchia casa, nei fine settimana. Ritroviamo non solo un luogo o delle abitudini o degli oggetti, come vestiti, giocattoli, libri. Ogni volta incontriamo, invece, soprattutto la nostra storia, anche la più recente. Una casa, specie quella dove sono nati dei figli, non è un posto qualsiasi, ed è difficile sbarazzarsene, cancellarla dalla memoria oppure venderla. Ci sono i tuoi ricordi, lì dentro, e i ricordi sono il collante con il nostro passato.  Leggere un libro con i bambini prima di addormentarci, cucinare insieme, passeggiare su strade che in passato abbiamo calpestato decine di volte: il ritorno a queste consuetudini non è piacevole soltanto per il bel racconto narrato o la buona riuscita della ricetta o il panorama, bello come un tempo, che ci circonda mentre camminiamo.  La bellezza di cui parlo è fatta della stessa sostanza del disegno su