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I papà come le mamme: congedo per 5 mesi

I papà come le mamme. A stabilire nuove 'pari opportunità' fra i genitori ci ha pensato il tribunale di Firenze che ha deciso che anche il padre lavoratore può usufruire del congedo di maternità (o meglio, di paternità) per cinque mesi, proprio come ha diritto di fare la madre lavoratrice. Non solo, il papà può avvalersi di questa possibilità a partire da due mesi prima della data presunta della nascita del figlio e l'Inps è tenuta a corrispondergli l'80 per cento dello stipendio per tutto il periodo di astensione dal lavoro: la stessa e identica opzione e lo stesso e identico trattamento economico che spetta alle donne.
Il presidente della sezione Lavoro del tribunale di Firenze, Giampaolo Muntoni, ha deciso, con una sentenza destinata a fare giurispudenza, che un papà lavoratore, a cui l'Istituto di previdenza aveva rifiutato di corrispondere l'indennità all'80 per cento nei due mesi precedenti al parto della moglie, debba essere retribuito per cinque mesi, ossia per tutto il periodo di astensione dal lavoro, così come previsto dalla legge 151 del 2001 in caso di maternità della moglie.
Con l'estensione a cinque mesi del concongedo di paternità, di cui due prima del parto, in qualche modo cambia il motivo ispiratore della legge, non più tesa soltanto a salvaguardare la salute della mamma, ma rivolta anche e soprattutto a quella del nascituro. Con questa sentenza, inoltre, la legge rivaluta il ruolo del padre, sottolineandone l'importanza nell'aiutare la futura mamma anche nel periodo di gravidanza e, allo stesso tempo, giudicandolo fondamentale per il benessere del bambino che sta per nascere.

Commenti

  1. bella sentenza, peccato che l'inps ad oggi non si è mossa in alcuna direzione, sono stato all' inps e non hanno moduli, gli impiegati non sono informati e mi hanno detto che per ora non posso fare niente!!! quest è l italia che non funziona con tutta la sua schifosa burocrazia!!! indignato.

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  2. La storia dei moduli che l'Inps non ha ancora è arcinota. Ci marciano. Meno noto è invece il fatto che tu, anzichè non poter fare niente, possa fare qualcosa. Se può esserti utile, ecco la sentenza di Firenze, che ho lincato nel post e di cui ti do anche qui l'indirizzo http://cedoc.sirio.regione.lazio.it/DOCUMENTI/11_4410TRIB_FIRENZE_16_.pdf

    Auguri, Cristiano

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