Mi chiamavano 'mammo' ma sono sempre stato un papà. Mi occupavo di mio figlio neonato e mi dicevano che mi comportavo come una madre. Nacque così SOS Mammo, per una mia reazione a una mentalità antiquata secondo la quale le mamme devono fare le mamme, mentre i papà devono fare i papà. Non ero e non sono d'accordo con questa distinzione, in quanto per me esistono solamente 'genitori', senza differenze di sesso e di ruolo. Nel prendermi cura di mio figlio, mi sentivo un papà, ero e sono un padre, ma - mi dicevo - voi chiamatemi pure come volete, non mi importa.
Però il titolo del blog, SOS Mammo, col tempo si è dimostrato fuorviante, nonostante io abbia spiegato bene e molte volte, sia nella presentazione del sito che in altre occasioni, cosa pensassi della parola 'mammo': ossia che è una presa in giro, che è un modo riduttivo e spesso offensivo di rivolgersi a un papà.
Anche ultimamente, dopo più di un anno dalla nascita del blog, mi sono sentito chiedere da un giornalista che voleva un'intervista: "Ma tu ti senti un 'mammo'?".
Dunque, è passato un anno e ho deciso di voltare pagina e di rinunciare al titolo ironico e provocatorio che avevo scelto per raccontare il mio rapporto con mio figlio. Il nome di questo blog andrà man mano a scomparire per essere sostituito da figlio-padre.com. Cambierà soltanto l'intestazione ma sarà sempre lo stesso diario personale che ho scritto fino a oggi. Credo - e mi auguro sia così - che con questo nuovo nome resterà poco spazio per altri equivoci.
Ancora una spiegazione, che riguarda la scelta del nuovo nome FiglioPadre: osservando giorno dopo giorno il mio rapporto con mio figlio, ho scoperto di non poter prescindere da me stesso in quanto a mia volta figlio e, di conseguenza, anche dalla figura di mio padre. Anche di questo ho parlato tante volte: quando guardo mio figlio, quando parlo con lui, rivedo me stesso alla sua età e contemporaneamente io divento in qualche modo il mio genitore: rivivo il mio rapporto con mio padre quando avevo l'età di mio figlio.
Non so come spiegarlo bene, ma è come se fossi spettatore di una compresenza che unifica il mio passato, il nostro presente e il suo futuro. Insomma, ultimamente ho sempre più l'impressione che mio figlio sia l'anello di una catena forgiata molto tempo prima di me. E che io e lui siamo anelli non molto dissimili e che i nostri ruoli siano in qualche modo speculari. Ecco il perché di un nome come FiglioPadre: perché io sono un padre ma non riesco a non sentirmi anche un figlio e, non da ultimo, semplicemente perché qui si parla di un padre, di suo figlio e della loro amicizia.
Date le premesse non avresti potuto scegliere titolo migliore per il tuo blog anche se poi, leggendoti, c'è poco spazio per i fraintendimenti, mammo o non mammo.
RispondiEliminaDunque in bocca al lupo per questa (nuova) avventura.
P.S: se decido anche io di cambiare titolo al blog posso usufruire di una tua consulenza?
Ciao sicampeggia, sono contento che il nuovo nome ti piaccia e per la consulenza...no problem
RispondiEliminaIn bocca al lupo!
RispondiEliminaA me piaceva SOS Mammo, si leggeva chiaramente l'ironia :-) ma capisco i pregiudizi di cui parli.
RispondiEliminaIo sono finita nel mummyblogging solo perchè la parola "mamma" è nel titolo del mio blog. Io intendevo tutt'altro, in realtà, perchè è "non basta" che vale nel mio titolo. Un giorno ci farò un post :-)
Un grosso in bocca al lupo
R.
Grazie Fefo e grazie R.
RispondiEliminaA presto, Cristiano