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I nostri figli sono pionieri: stanno plasmando il futuro della società

“I nostri figli, come i vostri, sono pionieri: stanno plasmando il futuro della società”. Sono parole, dense di ottimismo, che ho letto nel blog The Queenfather. Chi è Queenfather? Un papà italiano che vive da anni a Londra, che è sposato con un altro uomo e assieme al quale ha un figlio di 18 mesi nato grazie alla maternità surrogata e di cui si occupa a tempo pieno.
Marco mi ha colpito per la grande chiarezza e sicurezza che lo contraddistinguono quando parla di paternità e di omosessualità: “Esiste un limite all’amore ed entusiasmo verso i propri figli - dice - prescritto dal sesso del genitore? Essere un padre premuroso non basta più? Dove sono i confini tra ciò che un padre dovrebbe fare e ciò che una mamma dovrebbe fare? Un genitore non e’ semplicemente...un genitore?
Sono domande che mi sono sempre fatto da quando sono genitore e a cui Marco ha saputo rispondere in modo sintetico e netto. Così l'ho contattato per conoscerlo meglio e mi ha raccontato un poco della sua vita: ha 35 anni e sta con la stessa persona, sposata sei anni fa, da dieci anni. Gabriel è nato un anno e mezzo fa in California per mezzo della maternità surrogata.
“Sono diventato papà a tempo pieno - mi dice - da quando è nato nostro figlio, prima mi occupavo a livello europeo della direzione dell’immagine delle boutiques di un famosissimo fashion-brand italiano. Organizzavo eventi, trunk shows e press events”.

“Se esiste una distinzione, ti senti più mamma o papà?”, gli chiedo volendo intendere se si rifà a un modello genitoriale in particolare.

“Scusa se mi permetto la risata (ah ah ah). La tua domanda non vuol dire molto. Cosa significa sentirsi più mamma o papà? Sono un genitore, come tutti gli altri. Nel senso, ok, sono un uomo, quindi sì, rientro nelle schematiche dei papà, ma rimane comunque riduttiva come definizione, considerando il profilo sociale e culturale di cui questa figura gode, soprattutto in Italia. Diciamo che sono un papà moderno…. O un papà che si dà da fare. Un papà che cucina, lava, stira, si alza tremila volte durante la notte per coccolare il piccolo che sta attraversando l’incubo della dentizione, un papà che passa le giornate per terra a giocare, o al parco a passeggiare col suo piccolo. Un papà che si preoccupa, si entusiasma, si emoziona. Un papà che ama. Tutto sommato, non sono molto diverso da te suppongo.
In retrospettiva, credo che la tua domanda sia dettata dagli stereotipi di cui spesso parlo (e sparlo…) nel mio blog: mamma a casa a fare la casalinga e tirare su i figli, papà al lavoro e quindi logicamente più distaccato dall’avventura quotidiana che è la famiglia, anche se molto devoto al suo ruolo di ‘approvvigionatore’. Comunque, ognuno fa il suo lavoro all’interno di una coppia e una famiglia. E’ un lavoro di squadra”.

“Frequentate altri genitori omosessuali, con vostro figlio? Frequentate genitori eterosessuali?”

“Vivendo nel Regno Unito, abbiamo la fortuna di essere circondati da una società estremamente eterogenea sotto tutti i punti di vista. Nel nostro circolo di amici abbiamo diverse coppie omosessuali con figli, coppie eterosessuali, interrazziali e famiglie monogenitoriali. Il panorama che offriamo a nostro figlio gli permetterà di avere una visione d’insieme della famiglia come entità sociale, e di conoscere una realtà molto diversa da quella italiana. Qui in UK, anche a livello giuridico e legislativo, ogni nucleo familiare ha la sua validità, i suoi diritti ed il suo posto nella società civile. Indipendentemente dal sesso o dal numero dei genitori presenti”.

“Forse adesso è presto - dato che tuo figlio è ancora molto piccolo - ma come gli spiegate o spiegherete la presenza della madre (donna) all'interno di altre famiglie?”

“Come dicevo sopra, gli verrà spiegato allo stesso modo di quando gli spiegheremo che in alcune famiglie c’è solo una mamma, o solo un papà, o due genitori ‘di colore diverso’ o famiglie adottive. La differenza sta nel fatto che nostro figlio crescerà sapendo di non essere l’unico al mondo con due genitori dello stesso sesso. Questa consapevolezza risolve tanti problemi ed aiuta ad inserire il concetto di normalità all’interno di una situazione a volte percepita come ‘anomala’ dall’esterno. Ricordo benissimo quanto fosse importante per me essere uniforme al modello vigente (almeno prima della ribellione dell’adolescenza, quando facevo di tutto per essere diverso dagli altri…). Il fatto è che il modello vigente qui non esiste. Per fortuna”.

“Cosa ti auguri per il tuo bambino e come pensi evolverà la società grazie alle nuove figure di genitori omosessuali?”

“Mi auguro che cresca con il coraggio di essere se stesso, senza compromessi, ed essere amato, felice e soddisfatto. Spero di riuscire ad insegnargli come essere una persona piena di compassione per il prossimo e di profondità di pensiero, un membro della società che può far la differenza. Come evolverà la societa’? Mah, non saprei. Di sicuro però la realtà delle famiglie omosessuali sta aiutando tutte le altre famiglie ‘anomale’ ad uscire dall’ombra e reclamare lo stesso rispetto e gli stessi diritti di cui godono le altre. Mi auguro che si arrivi a capire che c’è tanto da imparare dagli altri e da chi vive in situazioni diverse dalle nostre e a rendersi conto che i pregiudizi tagliano le gambe a tutti. La società non cambia da sola, cambia perché ci sono elementi che la spingono a cambiare. Noi tutti, come genitori abbiamo l’opportunità di cambiare la società attraverso i nostri figli, insegnando loro la tolleranza, il rispetto ed il valore di sani principi al di là di tutti i dogmi prefabbricati dalla religione. Ama e rispetta il tuo prossimo, non perché lo ha detto Gesù, o Maometto o il Grande Puffo, ma perche’ e’ giusto, umano e…bellissimo!”

Ma le cose più belle sul figlio e sul suo rapporto con lui, Marco le scrive nel suo sito: “Un bambino come il nostro, nato dalla speranza, non può che essere un regalo per una società di sedicenti giusti e così malata di egoismo”.

“Come uomo, un padre e un omosessuale, so che sto facendo il meglio che posso e so che quello che mio figlio mi dimostra ogni giorno è la prova costante che sto andando alla grande!”

“Sto cercando di essere un bravo genitore, un padre amorevole e premuroso, un modello da seguire per mio figlio, un'ispirazione e un educatore. Io sto dando a mio figlio l'amore che mi è stato dato dai miei genitori”.

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