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Ics e la fratellanza

Premetto che non sono un esperto e che il mio sguardo sui comportamenti infantili è basato unicamente sulla mia breve esperienza di genitore ed è, a tutt'oggi, più quello dell'etologo che quello dello psicologo, avendo passato, dall'infanzia a dopo l'università, molto più tempo con gli animali che con i bambini. Ai tempi di Skipper e Minnie ci fu un terzo cane che ebbi in casa, per circa un mese, nell'attesa di trovargli un padrone. Non conoscendone il nome e non volendo fin dall'inizio tenerlo definitivamente, lo chiamai Ics, come la lettera dell'alfabeto 'X' e che in matematica rappresenta l'incognita: mi sembrava un nome appropriato per un animale di cui non sapevo nulla. Ics era una femmina e credo non fosse un cane lupo, ma una vera lupa semi addomesticata. Era magra e con il pelo corto e le zampe erano lunghe e scattanti. I denti erano affilati come coltelli e tagliavano appena li sfioravi con la mano. Il muso era breve e le orecchie due be

La torpedine

Alcuni fatti assumono la portata che meritano solamente anni dopo che sono avvenuti. Molti di essi, invece, appena pochi minuti più tardi. In entrambi i casi, ci rendiamo conto delle conseguenze quando ormai non si può tornare indietro. Se il proiettile di una pistola colpirà un uomo nell'istante in cui questi si troverà sulla sua traiettoria, non ha più senso pensare di sabotare l'arma oppure di spingere il bersaglio un centimetro più in là, dove si salverebbe, quando il colpo è partito. Non c'è molta distinzione fra il prima e il dopo, e la morte è già sopraggiunta quando il grilletto ha fatto clic, non quando il piombo ha trafitto il petto.    La torpedine è un pesce che emette delle scariche elettriche per immobilizzare le prede. Non depone uova, ma è vivipara. Avrò avuto sedici anni l'estate in cui ne pescai una col fucile da sub di mio padre. La portai a riva ormai morta e, mentre l'adagiavo sul bagnasciuga, notai che dalla cloaca fuoriusciva un liquido rosace

Skipper e Minnie

Skipper e Minnie erano i miei due cani durante il periodo dell'università. Avevano due tecniche diverse per attraversare la strada quando, per fortuna non accadeva molto spesso, scappavano da Villa Borghese per tornare a casa per conto loro. Il primo era un fulmine che passava fra le macchine in corsa lungo via Pinciana e i conducenti frenavano che lui ormai era già sull'altro marciapiede. La seconda era un macigno flemmatico e assorto che rotolava, un passo dopo l'altro, e che alle auto lasciava tutto il tempo per rallentare. Due modi opposti e inconsapevoli di affrontare il pericolo e di dialogare con gli automobilisti. Skipper era una sorpresa che quando arrivava era ormai scomparsa e all'interlocutore restava solo la domanda: "cosa è stato, cos'era quella macchia marrone per un solo istante davanti agli occhi?". Minnie invece era il palleggio fra le racchette da tennis: "sto passando"; "ti ho visto"; "guarda che ancora non sono

Un'unica immagine

Ci sono immagini che hanno la perfezione di ogni senso possibile. Un significato, una storia dalla prima all'ultima pagina e tutto ciò che c'è nel mezzo, la trama della vita.  Noi capiamo, a volte, anche senza parlare o ascoltare, anche senza necessariamente dover vedere con gli occhi. Abbiamo percezioni, puntualmente confermate o smentite, nello stesso ed esatto modo di come avviene per gli occhi o per qualsiasi altro classico e scontato organo sensoriale, ingannato o fatto contento. Ci sono preoccupazioni che nascono dalla lettura di una sguardo, improvvise anticipazioni di futuro, ricordi di come eravamo e che ci fanno paura. Magliette oltre le quali si intravedono le scapole. Capelli che iniziano a sporcarsi. Colli inclinati da un lato. Un passo incerto. Una schiena giovane ma che già si piega un poco. E poi le mani e le gambe fredde. La semplice carnagione pallida. Una tela bianca. Un sorriso che non è di contentezza ma che serve invece a far felice soltanto chi ti guarda.

E' il cinema, bellezza

"No, non è come l'altra volta, quando arrivò la strega e ti spaventasti e poi dovemmo andar via appena dopo l'inizio. Qui non ci sono attori che recitano dal vivo. Quello era il teatro , questo invece è il cinema... il cinema , un posto dove c'è una televisione grande quanto una stanza e dove si guarda un film o un cartone animato assieme ad altra gente...Ti piacerà tantissimo, il cinema, vedrai che ci vorrai tornare molte volte".  Dopo le rassicurazioni di rito, ecco la prima volta al cinema: ve lo immaginate lo stupore di un bambino di quattro anni e mezzo di fronte al grande schermo? Davanti a lui c'è il mondo del Gatto con gli stivali , ma Dodokko non è semplicemente lo spettatore seduto sulla sua poltrona al centro della sala: è il protagonista stesso del film, che per un'ora e mezza vive la storia in salsa western del Gatto e che, soltanto quando i titoli di coda hanno cessato di scorrere e ce ne andiamo a casa, se ne ricorda e torna essere mio figli

Uova di struzzo decorate

Qualcuno si chiederà: "Ma cosa c'entra la conferenza di fine anno del presidente del Consiglio con questo blog, che tratta di tutt'altri argomenti?". Ebbene, il discorso di Monti che ho ascoltato oggi nella sala polifunzionale della presidenza del Consiglio ha fatto molte volte riferimento ai figli, ai quali noi genitori, grazie ai sacrifici che siamo tenuti a fare per non scivolare nel baratro, lasceremo senz'altro una situazione economica migliore di quella nella quale ci troviamo oggi.  Voglio sorvolare sulla manovra del governo, sulla fase 1, 1 e mezzo e 2, sul decreto 'salva-Italia' e sul programma appena battezzato 'cresci-Italia'. Non intendo nemmeno ribadire che la manovra - così è - colpisce soprattutto i soliti noti, ovvero i meno abbienti, che a costo di sacrifici enormi e senza l'aiuto di nessuno si sono comprati una casa, che per loro resta l'unico risparmio e che non dà loro alcun reddito, e che magari stanno ancora paga

Sabato

I nostri passi sulla spiaggia non avrebbero mai potuto fare la rima con il rumore del vento. Nessuno viaggia insieme nei giorni di tempesta. A parte la sabbia con l'aria e l'acqua. Linee sottili separano i colori. Sfumature distinguono il mare dalla terra. Il respiro non è che una percezione. Soltanto per i gabbiani le onde sono un parco di divertimenti.  (2011)

Il cavallo di Ulisse

CANTO DEL CAVALLO Dopo dieci anni di una guerra che non finiva mai, una bella mattina i Troiani che stavano sempre con la testa penzoloni dalle mura, vedono che le barche greche hanno le vele gonfie per tornare a casa e sulla spiaggia è rimasto un cavallone di legno grande come un palazzo, con delle placche d’oro sulla schiena che parevano fatte di lucciole. “Portiamolo dentro che è un regalo che ci hanno lasciato!” Dicevano quasi tutti senza sapere che nella pancia del cavallo c’erano Ulisse con dei soldati che stavano zitti come le montagne sotto la neve. I più fanatici aprono il portone che era inchiodato dalla ruggine e i giovani e anche i vecchi si avvicinano a questo colosso che aveva le gambe come le colonne di San Pietro e la pancia come una nuvola che copriva il sole. Tira tu che tiro anch’io con delle corde lunghe e delle leve per smuovere le ruote di legno che affondavano nella sabbia, l’animale è arrivato sotto le mura e le donne battevano le mani e facevano festa per f

Uno sguardo che per il mondo è muto ma che per me è un libro aperto

La recita di Natale, all'asilo. L'occasione per vedere una rappresentazione teatrale orchestrata dalle maestre e messa in piedi, fra gli altri bambini, anche da mio figlio. Ci vado per assistere a un racconto tra i cui personaggi c'è anche lui. Chissà che dirà, quali gesti farà, quali canzoni canterà in coro con i suoi amici. Si emozionerà, perderà la memoria, inciamperà. Tutti, più o meno, saranno fuori tempo. Nessuno è capace di coordinarsi bene con gli altri, figurarsi un bambino di neanche cinque anni.  Non mi aspetto la prima alla Scala e perfino il solo fatto di restare sul palco ed esibirsi è notevole, conoscendo la timidezza di Dodokko per questo genere di cose. Non è riuscito a tirarsi indietro all'ultimo momento e a non recitare. Infatti, era davvero troppo timido per farlo: lui, come chiunque altro, non avrebbe mai saputo rinunciare dopo settimane di prove. Un grande successo per tutti, ad ogni modo, decretato dagli applausi scroscianti del pubblico, la clac

Le sue mani odorano di pane

Le sue mani odorano di pane mangiato ieri Gli occhi sono altrove molto lontano Dove ancora resistono i sogni.   (2011)