Nel mondo anglosassone lo chiamano 'co-bedding' o 'co-sleeping': una parola che suona strana in italiano ma che non vuol dire nulla di più che dormire insieme, in compagnia, dividere lo stesso letto. Ora non dirò se, per me, quella di dormire affianco ai propri figli nello stesso lettone sia una buona o cattiva pratica (sul tema, nel mondo, esistono correnti di pensiero opposte). Dirò soltanto che è una cosa bella, anzi bellissima per tutti: figli e genitori. E aggiungerò che questa abitudine può riservare delle belle sorprese. Come stamattina.
Penso sia facile, mentre si dorme, sognare qualcuno che ti sta vicino, qualcuno a cui tieni molto e a cui vuoi bene. Qualcuno a cui dai calore e da cui ne ricevi. Bene, stamattina verso le cinque, ero intento a sognare Dodokko e avevo stampato sul mio faccione un bel sorriso (in realtà non so se fosse proprio un 'bel' sorriso, ma so che era quello tipico di chi sta facendo un bel sogno). Come lo so che mentre dormivo sorridevo? Semplice: perchè proprio sul più bello del mio sogno (del cui contenuto, però, non ricordo un'acca, a parte il fatto che stessi sognando mio figlio) sono stato svegliato da un urlo di Dodokko che, mentre dormiva al mio fianco, aveva gridato, allarmato, "papà!". Anche lui, dunque, stava sognando me e, svegliandomi con la sua voce ad alto volume, aveva fotografato la mia espressione, cogliendomi nel momento più bello del mio sogno.
Penso sia facile, mentre si dorme, sognare qualcuno che ti sta vicino, qualcuno a cui tieni molto e a cui vuoi bene. Qualcuno a cui dai calore e da cui ne ricevi. Bene, stamattina verso le cinque, ero intento a sognare Dodokko e avevo stampato sul mio faccione un bel sorriso (in realtà non so se fosse proprio un 'bel' sorriso, ma so che era quello tipico di chi sta facendo un bel sogno). Come lo so che mentre dormivo sorridevo? Semplice: perchè proprio sul più bello del mio sogno (del cui contenuto, però, non ricordo un'acca, a parte il fatto che stessi sognando mio figlio) sono stato svegliato da un urlo di Dodokko che, mentre dormiva al mio fianco, aveva gridato, allarmato, "papà!". Anche lui, dunque, stava sognando me e, svegliandomi con la sua voce ad alto volume, aveva fotografato la mia espressione, cogliendomi nel momento più bello del mio sogno.
Ora non so se possa essere credibile affermare che io e Dodokko stessimo facendo lo stesso sogno nello stesso momento. Certo è, però, che l'uno stesse sognando l'altro nel medesimo istante. Anzi, a essere onesti, visti il mio sorriso e il suo urlo, probabilmente io stavo immaginando una situazione piacevole, mentre lui, forse, ne stava immaginando una non troppo felice. Sta di fatto, comunque, che nei rispettivi sogni eravamo presenti entrambi. E questa è stata la sorpresa del 'co-sleeping': il 'co-dreaming', appunto, ovvero il dormire e sognare insieme.
ho trovato questo blog per caso cercando commenti e notizie sul co-sleeping, che io pratico (più o meno felicemente) da quando è nata mia figlia 22 mesi fa. ultimamente però io e il mio compagno viviamo in maniera differente questa scelta ed è diventata fonte di tensioni e malumori... grazie del tuo racconto tenero e poetico
RispondiEliminaCiao, malumori e tensioni...immagino a causa delle diverse, opposte teorie che esistono in materia e che voi sostenete: io i sono affidato all'istinto, alla naturalezza e alla spontaneità, non badando a quello che si dice in giro. Dormo anche col mio secondo figlio, nato da pochi mesi. Lui è sereno e lo sono anch'io, perché così facendo non ci svegliamo spesso la notte e al mattino siamo più riposati.
RispondiEliminawe love cosleeping!
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