Una lettrice mi segnala una notizia apparsa oggi sul Guardian, che cita una ricerca della britannica 'Equality and Human Rights Commission': non solo le mamme, ma anche i papà desiderano un giusto equilibrio fra ruolo di genitore e carriera. Non si tratta di una rivendicazione scontata, dato che questa ha riguardato da sempre solamente le donne. Soltanto, qui cambia il punto di partenza: mentre le mamme vogliono, giustamente, anche delle soddisfazioni professionali, i lavoratori di sesso maschile vogliono, altrettanto giustamente, anche un appagamento che derivi dall'essere genitori.
Il rapporto dell'EHRC 'Padri, famiglia e lavoro' sottolinea come i papà siano "sotto pressione" quanto le mamme nella gestione del lavoro e della vita familiare. Il tempo è la costante dell'insoddisfazione che ne deriva: troppo poco quello dedicato ai figli a dispetto di quello, troppo grande, riservato al lavoro, con un 54 per cento di padri con figli al di sotto dell'anno di età che ritiene di non dedicare abbastanza tempo alla prole.
"Il desiderio di molti padri di passare più tempo con i figli può essere frustrato da lunghi orari e da posti di lavoro non elastici e fa scaturire tensioni fra lavoro e famiglia", dice lo studio, sottolineando che soltanto il 46 per cento dei papà ritiene di trascorrere "la giusta quantità di tempo" al lavoro, contro il 61 per cento delle mamme. Inoltre, i 'padri lavoratori' non si sentirebbero a proprio agio nel chiedere mansioni più flessibili ai datori di lavoro, con due papà su cinque preoccupati che richieste simili possano avere ripercussioni negative sulla carriera. Ancora, nonostante possano usufruire di un permesso di paternità retribuito, il 45 per cento dei papà non si avvale di questo diritto, ammettendo tuttavia che gli sarebbe piaciuto farlo.
Justine Roberts, cofondatrice della rete on line per genitori 'Mumsnet', rivolgendosi ai papà commenta: "Benvenuti nel nostro mondo! Le vostre prospettive di carriera si affievoliscono mettendo al primo posto la famiglia: è ciò con cui combattono le donne da anni". Ma si dice contenta dell'aumento di pressioni da parte dei papà per un tipo di lavoro più flessibile, perchè questo riduce gli sforzi delle donne per ottenerlo a loro volta.
Il rapporto dell'EHRC 'Padri, famiglia e lavoro' sottolinea come i papà siano "sotto pressione" quanto le mamme nella gestione del lavoro e della vita familiare. Il tempo è la costante dell'insoddisfazione che ne deriva: troppo poco quello dedicato ai figli a dispetto di quello, troppo grande, riservato al lavoro, con un 54 per cento di padri con figli al di sotto dell'anno di età che ritiene di non dedicare abbastanza tempo alla prole.
"Il desiderio di molti padri di passare più tempo con i figli può essere frustrato da lunghi orari e da posti di lavoro non elastici e fa scaturire tensioni fra lavoro e famiglia", dice lo studio, sottolineando che soltanto il 46 per cento dei papà ritiene di trascorrere "la giusta quantità di tempo" al lavoro, contro il 61 per cento delle mamme. Inoltre, i 'padri lavoratori' non si sentirebbero a proprio agio nel chiedere mansioni più flessibili ai datori di lavoro, con due papà su cinque preoccupati che richieste simili possano avere ripercussioni negative sulla carriera. Ancora, nonostante possano usufruire di un permesso di paternità retribuito, il 45 per cento dei papà non si avvale di questo diritto, ammettendo tuttavia che gli sarebbe piaciuto farlo.
Justine Roberts, cofondatrice della rete on line per genitori 'Mumsnet', rivolgendosi ai papà commenta: "Benvenuti nel nostro mondo! Le vostre prospettive di carriera si affievoliscono mettendo al primo posto la famiglia: è ciò con cui combattono le donne da anni". Ma si dice contenta dell'aumento di pressioni da parte dei papà per un tipo di lavoro più flessibile, perchè questo riduce gli sforzi delle donne per ottenerlo a loro volta.
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