Tempi strani, quelli in cui viviamo. Tempi di influenze suine e di topi Gigio, di asini che leggono e di volponi famelici. Tutti insieme attorno alla grande tavola, riservata alle abbuffate con il numero di prenotazione H1N1. E attorno alla quale siedono purtroppo anche i bambini.
Così, succede che, dopo lo scoppio della pandemia, dopo che i media hanno azionato l'allarme e le case farmaceutiche prodotto tantissimi vaccini, che però ancora non si trovano, dopo che è stato scomodato perfino Topo Gigio con i suoi preziosi e rassicuranti consigli, i furbacchioni della Kellogg's, cavalcando l'ondata di panico e confidando nei genitori che farebbero di tutto, anche il superfluo, pur di far star bene i loro pargoli, lanciano sul mercato i nuovi Cocoa Krispies, sulla cui scatola troneggia, scritta a caratteri cubitali, la rassicurazione del momento: "Adesso aiuta a rafforzare il sistema immunitario dei bambini".
Secondo la logica del più grande produttore al mondo di cerali, "sono sufficienti un quantitativo di vitamine per rafforzare il sistema immunitario", afferma Kelly Brownell, direttore del Yale University's Rudd Center for Food Policy and Obesity. La scorsa settimana, riferisce Usa Today, l'amministrazione di San Francisco ha inviato una lettera alla Kellogg's e alla Food and Drug Administration (che fra le sue competenze ha anche quella di stabilire se i messaggi pubblicitari di alcuni prodotti siano ingannevoli) per chiedere alla multinazionale di "provare" la veridicità di quanto affermato sulla confezione dei Cocoa Krispies.
Intanto la Kellogg's si è difesa dicendo che la nuova linea di cerali "non è stata lanciata con lo scopo di ottenere dei profitti grazie alla situazione che si è creata con il virus H1N1, ma per il bisogno, espresso dagli stessi consumatori, di prodotti con un maggiore numero di ingredienti salutari". Asino chi legge...
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