"Cosa hai voluto disegnare?". "Non me lo ricordo". Allora provo a interpretare io quelle righe verdi, fatte con i pastelli, trasversali rispetto al foglio e fra loro vagamente parallele. Il primo disegno di Dodokko è un prato luminoso che si interrompe al centro con altre righe rosa per poi riprendere di nuovo con il verde. Adesso sembra una farfalla: il corpo è quello in mezzo e le ali prendono il volo ai margini della carta bianca.
Svolazza qua e là, ma non è una bandiera: ho cercato, ma Stati che hanno quei colori non ne ho trovati. C'è il verde dell'Italia ma l'altra tonalità dovrebbe essere il rosso, non il rosa. No, proprio non è uno stendardo. E neanche è soltanto una farfalla o un prato verde. E' una farfalla che si è posata sull'erba dopo aver volato e cantato. E' la mia e la tua fantasia, i nostri mondi immaginari, senza appartenenze nè bandiere.
Allora fammelo dire quel che penso, Dodokko: che sei tu quella farfalla tanto bella, così libera e leggera, che distende le ali al sole mentre altre compagne sono ancora in volo, come vedi, lassù in alto a sinistra.
Allora fammelo dire quel che penso, Dodokko: che sei tu quella farfalla tanto bella, così libera e leggera, che distende le ali al sole mentre altre compagne sono ancora in volo, come vedi, lassù in alto a sinistra.
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