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Merda

Se la sintesi di tutto fosse racchiusa proprio in questa parola: merda? Pare che l'essenza del rapporto fra genitori e figli, degli uni verso gli altri e viceversa, in ogni senso lo si legga, sia esattamente quella di prendersi cura, prima o poi, della merda altrui. Almeno, stando agli ultimi due libri che ho letto, che a parte la merda, figurata o vera e propria che sia, hanno a che fare molto poco l'uno con l'altro. Si tratta de' La cena e di Patrimonio, rispettivamente di Herman Koch e di Philiph Roth. Non un gran che il primo, avendo deluso la mia aspettativa di trovarvi una sorta di dilemma sofocleo. Senz'alto migliore e, come sempre, fatto molto bene, quello dell'autore americano.

Ma torniamo all'argomento di partenza, alla merda. Nel racconto dello scrittore olandese i genitori debbono togliere dai guai il figlio, responsabile, assieme al cugino, di un omicidio orrendo. E lo faranno proteggendolo in maniera certamente diseducativa (ma ciò non conta se sei con le spalle al muro) e con mezzi poco ortodossi. Nel romanzo autobiografico di Roth, invece, la merda in questione è quella vera, quella di cui l'autore riesce a farti sentire, fra le pagine, addirittura la puzza. Quella che il vecchio padre ammalato non riesce a trattenere e che esplode inondando a 360 gradi tutto ciò che trova intorno. Merda che il figlio dovrà pulire per non far sentire ulteriormente mortificato il padre e con cui si sporcherà dopo aver lavato il genitore e dopo che questi, sfinito, si sarà addormentato.

Nel suo libro, Roth afferma che è appunto questa merda da pulire l'eredità che il padre gli ha lasciato, il suo patrimonio. Io sono totalmente d'accordo con lui: nella relazione fra genitori e figli ciò che davvero conta è la solidarietà che si instaura e che si manifesta nel momento del bisogno. Sia quando i genitori decidono di proteggere i figli, sempre e comunque, e sia nel corso di un episodio disgustoso, quando però a prevalere è quella sensibilità e, ancora una volta, quel senso di protezione verso un padre senza più forze. L'eredità che ci viene consegnata dai nostri genitori è quella che ci insegna ad aiutare il debole e a sostenerlo. Un patrimonio da spendere sia con i bambini che con gli anziani.

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