Passa ai contenuti principali

La valigia del cavalier Strombazza


Tanto è una storia basata su degli equivoci. Capirla oppure no non faceva differenza. L'importante era divertirsi. E Dodokko si è divertito eccome domenica, alla sua 'Prima' al teatro dei burattini San Carlino di Roma. Fra tanti bambini urlanti, ha urlato anche lui dalla platea come mai lo avevo sentito fare. Soprattutto, gli sono piaciute le bastonate che si sono date Pulcinella, Arlecchino e Grattone. E ha anche voluto interagire con loro, indirizzando ogni tanto contro questi personaggi il raggio (elettrico?) che parte dal suo dito. Poi si è voltato spesso in direzione della sua cuginetta un po' più grande di lui, facendole sentire la sua grassa risata soddisfatta e per condividere con lei il suo godimento della rappresentazione.
Equivoci, dicevamo. Che nascono per due valigie identiche, nel caso del racconto a cui abbiamo assistito, ma anche a causa di due realtà contrapposte e che a un certo punto sono entrate in contatto fra loro. Dodokko, al termine di una bella giornata, aveva la febbre e il giorno dopo lo abbiamo trascorso a casa, fra medicine, giochi, discorsi, ricordi raccontati. Uno di questi ultimi è stato il riepilogo del pomeriggio al teatro: "Ti ricordi, c'era Tommaso e Iaia"; "Ti ricordi, ho mangiato le patatine"; "Ti ricordi, c'era quella signora vestita da strega di Biancaneve...però non era la strega...ci assomigliava...però non era la strega...".
Ecco, quel che voglio dire a proposito degli equivoci è che i bambini, almeno quelli piccoli come il mio, così come i burattini, non si soffermano molto a considerare la realtà per quella che è. Noi adulti, se stiamo male, non ci divertiamo affatto e se, in queste condizioni, dobbiamo proprio partecipare a una festa, come minimo ne conserviamo un ricordo nero.
Insomma, noi cerchiamo di non equivocare e tendiamo a distinguere i fatti, a ordinarli, a propendere per l'oggettività, a ponderare le conseguenze future. Loro invece vivono in un presente infinito e conferiscono alla realtà tutta la forma che essi stessi desiderano. Scambiare il male con il bene, un malessere con una sensazione piacevole è un'abilità dei più piccoli. Equivocare è per loro un gioco congeniale.

Commenti

Post popolari in questo blog

La partita sul terrazzo

Il muretto sarà alto un metro e mezzo al massimo. È per questo che il pallone con cui giochiamo a calcio sul terrazzo è sgonfio. Perché non rimbalzi troppo, con il rischio che vada a finire di sotto e colpisca qualcuno di passaggio. È pur vero che di persone ne passano poche sotto casa in questi giorni e comunque è capitato, alcune volte, che la palla finisse in strada. È andata sempre bene, per fortuna. Il pallone che usiamo per giocare sul terrazzo non lo abbiamo sgonfiato apposta. È bucato. Lo aveva morso il nostro cane Spot a Villa Borghese, qualche tempo prima che ci chiudessero tutti in casa. Non so perché non lo avessimo buttato via subito, quel giorno. Adesso in ogni caso ci serve, per il motivo che ho detto.  Il terrazzo non lo abbiamo mai frequentato prima del coronavirus, i miei figli non c'erano mai stati. È uno di quei posti che appartengono a tutti i condòmini e che, proprio per questo motivo, non sono di nessuno, perché nessuno ha bisogno di andarci e tutti vog...

Coronavirus: il lockdown e le ripercussioni sui figli minori dei genitori separati

Intervista all’avvocato Antonella Laganella, giudice onorario Corte d’Appello di Campobasso, sezione minori Riaprire o lasciare tutto ancora chiuso, ripartire insieme oppure a due o a tre velocità: mentre si discute sulle modalità di allentamento del lockdown e su come gestire la Fase-2 nell’ottica di un ritorno graduale alla normalità dopo l’epidemia, diventano sempre più problematici, a causa delle limitazioni agli spostamenti per contenere l’epidemia da coronavirus, i rapporti fra figli minori e i genitori non collocatari all’interno delle famiglie con coniugi separati. Ne parla all‘Adnkronos l’avvocato Antonella Laganella, giudice onorario della Corte d’Appello di Campobasso, sezione minori, che sottolinea quanto le misure urgenti adottate dal Governo abbiano inciso sui rapporti fra figli e genitori non collocatari. "Le conflittualità tra ex coniugi si sono intensificate - spiega l’avvocato Laganella - di pari passo con la crescente incertezza sull’interpretazione d...

Quell'appagante ignoranza spacciata per sapienza

E' stato durante una recente passeggiata lungo il fiume, che hanno preso vita i pensieri che mi accingo a scrivere. E anche adesso, nel momento stesso in cui lo faccio, so di non essere esente da ciò che sto per dire. Qualsiasi affermazione, non fosse altro che per il fatto di essere parziale, contiene un margine di errore. Non esiste una frase, non un giudizio, che possa esser considerata giusta al cento per cento. Da una parte siamo ignoranti, dall’altra presuntuosi, da un’altra ancora distratti oppure illusi, inconsapevoli, incoscienti. Ma è quando mostriamo opportunismo che le cose precipitano.  Non mi riferisco a quella qualità, che il più delle volte è considerata un difetto, di saper cogliere un’opportunità, un’occasione, per sfruttarla a nostro vantaggio. Penso piuttosto a chi è opportunista del modo di parlare, a chi, dopo averla decostentualizzata, sfrutta quella certa parola per ottenere una ragione che altrimenti non avrebbe mai. Prendi un termine, estrapolalo dalla fra...