Passa ai contenuti principali

Uova di Pasqua

Il fiume è già mare, ancor prima di gettarsi nell'oceano e disperdersi. 
Ciò che poco fa era soltanto pensiero e se ne restava lì, nascosto nell'elaborazione di sé, ha preso forma e ora ha una voce per esprimersi. Un voce che spesso suona come una promessa, smentendoci quando ci aspettiamo qualcosa di cattivo, ma che a volte è capace di tuonare come una condanna, disilludendoci puntualmente quando siamo ottimisti. 
Come tutto sarebbe molto più semplice e accettabile, se non avessimo questa abitudine sbagliata di fare pronostici. Avere delle aspettative, rispetto ai figli, è una cosa normale, ma non dovremmo mai dimenticare che in fin dei conti la loro vita se la scelgono da soli - che tu lo voglia oppure no - fin da quando sono piccolissimi. 
Il fiume è già mare, ancor prima di gettarsi nell'oceano e disperdersi. Così come un seme è già l'albero che sarà, indipendentemente dalla terra buona nella quale affonderà le radici e dall'acqua limpida che lo disseterà. Davvero, non mi faccio ingannare dalla fronda o dalla corteccia, che possono apparire aride se private del nutrimento. Io qui parlo di linfa e di cuore, dell'essenza, di ciò che è già scritto, anche se non esistono libri dove leggere certe parole.
Le uova di Pasqua appena consumate contenevano sorprese poco sorprendenti, perché le avevamo fabbricate noi, con le nostre stesse mani. Il cioccolato era amaro, ma era il solo che potevamo mangiare.

Commenti

  1. Ciao Cristiano ultimamente scrivi post talmente belli che commentarli mi pare quasi fuori luogo, stavolta però la difficoltà nasce dal fatto di non averci capito molto. Direi che non hai passato una buona Pasqua ma non sono tanto sicura neppure di questo, per via dell'onda nera che ottunde un po le mie capacità di ragionamento. Allora sai che c'è: spero di essermi sbagliata e intanto ciao; però , anche tu non potresti essere un po meno criptico?

    RispondiElimina
  2. Ciao, purtroppo non posso evitare di essere criptico in questo caso. Direi che in questo momento, non solo a Pasqua, non sono molto di buon umore.

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

La partita sul terrazzo

Il muretto sarà alto un metro e mezzo al massimo. È per questo che il pallone con cui giochiamo a calcio sul terrazzo è sgonfio. Perché non rimbalzi troppo, con il rischio che vada a finire di sotto e colpisca qualcuno di passaggio. È pur vero che di persone ne passano poche sotto casa in questi giorni e comunque è capitato, alcune volte, che la palla finisse in strada. È andata sempre bene, per fortuna. Il pallone che usiamo per giocare sul terrazzo non lo abbiamo sgonfiato apposta. È bucato. Lo aveva morso il nostro cane Spot a Villa Borghese, qualche tempo prima che ci chiudessero tutti in casa. Non so perché non lo avessimo buttato via subito, quel giorno. Adesso in ogni caso ci serve, per il motivo che ho detto.  Il terrazzo non lo abbiamo mai frequentato prima del coronavirus, i miei figli non c'erano mai stati. È uno di quei posti che appartengono a tutti i condòmini e che, proprio per questo motivo, non sono di nessuno, perché nessuno ha bisogno di andarci e tutti vog

Coronavirus: il lockdown e le ripercussioni sui figli minori dei genitori separati

Intervista all’avvocato Antonella Laganella, giudice onorario Corte d’Appello di Campobasso, sezione minori Riaprire o lasciare tutto ancora chiuso, ripartire insieme oppure a due o a tre velocità: mentre si discute sulle modalità di allentamento del lockdown e su come gestire la Fase-2 nell’ottica di un ritorno graduale alla normalità dopo l’epidemia, diventano sempre più problematici, a causa delle limitazioni agli spostamenti per contenere l’epidemia da coronavirus, i rapporti fra figli minori e i genitori non collocatari all’interno delle famiglie con coniugi separati. Ne parla all‘Adnkronos l’avvocato Antonella Laganella, giudice onorario della Corte d’Appello di Campobasso, sezione minori, che sottolinea quanto le misure urgenti adottate dal Governo abbiano inciso sui rapporti fra figli e genitori non collocatari. "Le conflittualità tra ex coniugi si sono intensificate - spiega l’avvocato Laganella - di pari passo con la crescente incertezza sull’interpretazione d

Quando siamo costretti ad ascoltare un racconto sbagliato

Una delle peggiori forme di violenza che può capitarci di subire è il racconto sbagliato di ciò che ci accade. Trovo delittuoso - non ho altri termini per definire qualsiasi tentativo di mistificazione - il voler far passare una cosa per un'altra, appositamente, come se fossi tu a non capire e a non renderti conto di ciò che hai intorno: essere trattato, in una parola, come uno scemo. Sono incapace di tollerare che si scambi la verità con la finzione, non riesco a concepire la possibilità di intercambiabilità dell'una con l'altra, con la prima che diventi falsità e la seconda assurga a Verbo e a voce di Dio o, più semplicemente, a resoconto puntuale. Eppure, sono molti a credere alle chiacchiere, a farsi soggiogare più dal suono delle parole, che ad ascoltarle criticamente, cercando di coglierne il significato. La voce, spesso, ha più peso della sostanza che una frase esprime: siamo più ascoltatori di suoni che di significati. E chi parla, spesso, si sente e si pone su