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Micotossine nel latte di formula e negli omogeneizzati alla carne


Un’alta percentuale di latti formulati e di omogeneizzati di carne, commercializzati in Italia, potrebbe essere contaminata da micotossine, un gruppo di sostanze potenzialmente tossiche e cancerogene, come recepito dalle numerose leggi che ne proibiscono la presenza negli alimenti. E potenzialmente più pericolose se presenti in alimenti per lattanti, dato che questi non hanno una dieta variata come i bambini più grandi e gli adulti, ma spesso vengono alimentati solo o principalmente con latte formulato e omogeneizzati.
La scoperta è di un gruppo di ricercatori dell’Università di Pisa ed è stata pubblicata dalla prestigiosa rivista USA Journal of Pediatrics. Gli autori dell’articolo hanno analizzato 185 campioni di latte formulato, sia in polvere sia liquido e pronto all’uso, di 14 marche trovati in vari punti vendita nel 2007 e 2008. I latti erano in maggioranza di tipo 1, quelli raccomandati per i primi 6 mesi, ma c’erano anche dei latti per neonati prematuri. Hanno analizzato anche 44 campioni di omogeneizzati di carne, di solito raccomandati dai 4 mesi di età, di 7 marche, tutti commercializzati nel 2008. Le carni usate erano di manzo, vitello, pollo, tacchino, coniglio, maiale, cavallo e agnello. L’analisi consisteva nel cercare la presenza di diversi tipi di zearalenone, una micotossina non steroidea prodotta da batteri spesso presenti in diversi cereali, usati appunto negli allevamenti di vari animali, comprese le mucche da latte, ingrediente base per la preparazione delle formule per lattanti.
Cos’hanno trovato? Diversi tipi di zearalenone erano presenti tra il 9% e il 28% dei latti 1, ma anche in uno dei campioni di latte per neonati pretermine, senza differenze significative tra le varie marche. Le micotossine erano presenti anche nel 27% dei campioni di omogeneizzati alla carne, anche in questo caso senza differenze significative tra marche. Gli autori hanno anche stimato le quantità medie di micotossine che un lattante ingerirebbe per kg di peso, se fosse alimentato solamente con latte di formula. Questo valore supererebbe gli 0.5 microgrammi per kg di peso al giorno che è il limite di sicurezza raccomandato dalle più importanti agenzie di controllo internazionali. E per i bambini questo rappresenta un considerevole rischio, data la loro velocità di crescita e sviluppo, il metabolismo elevato, e l’immaturità dei loro sistemi di depurazione e di molti organi e tessuti, sistema nervoso centrale in primo luogo.
“Le micotossine trovate negli alimenti per l’infanzia - precisano in un comunicato congiunto ACP - AICPAM - BABYCONSUMERS - IBFAN ITALIA - IL MELOGRANO - MAMI - provengono evidentemente dalle carni degli animali usati dall’industria per la preparazione di questi prodotti. Più precisamente dalle granaglie usate per l’alimentazione di questi animali, spesso non controllate rigorosamente, o addizionate di sostanze proibite. Il dato mette in seri dubbi la tanto decantata maggior sicurezza di questi prodotti rispetto agli alimenti di preparazione casalinga, pubblicizzata dalle ditte produttrici. Grazie al marketing, il pubblico in generale una percezione degli alimenti industriali per bambini (compresi i latti artificiali) come di cibi molto sicuri e controllati, mentre evidentemente non è così. Gli autori della ricerca raccomandano a ragione controlli più rigorosi. Noi chiediamo quindi che tutti gli ingredienti che rientrano nei latti formulati e nei cibi destinati all’infanzia vengano maggiormente controllati per la loro qualità e sicurezza, e che le ditte si impegnino a rispettare il Codice Internazionale al 100%, per la tutela della salute dei bambini e la protezione dell’allattamento”.

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