Oggi è l’ultimo giorno dell’anno. In tutto il mondo retto da questo calendario le persone si intrattengono a dibattere con se stesse le buone azioni che intendono mettere in atto nell’anno che incomincia, giurando che saranno rette, giuste ed equanimi, che dalla loro bocca emendata non uscirà mai più una parola cattiva, una bugia, un inganno, anche se il nemico se lo meritasse, è chiaro che è degli uomini comuni che stiamo parlando, gli altri, quelli d’eccezione, fuori dell’ordinario, si regolano in base a ragioni proprie per essere e fare il contrario sempre che ne ricavino gusto o interesse, questi sono coloro che non si lasciano illudere, arrivano a ridersela di noi e delle buone intenzioni che mostriamo, ma, alla fin fine, lo impariamo con l’esperienza, già nei primi giorni di gennaio abbiamo dimenticato metà dei nostri propositi e, avendo tanto dimenticato davvero non c’è motivo di tener fede al resto, è come un castello di carte, se sono già caduti i piani alti, è meglio che rovini giù tutto e si mescolino i semi.
José Saramago, L'anno della morte di Ricardo Reis, 1984
Mio proposito per l'anno nuovo: rileggere "L'anno della morte di Ricardo Reis" ché questo pezzo non lo ricordo affatto (si fa presto a dire: "questo libro l'ho letto", bisogna poi vedere cosa se ne ricorda).
RispondiEliminaIntanto buon anno Cristiano, a te e alla tua famiglia.
E comunque i buoni propositi riescono a onorarli solo i bambini, che sono persone serie.