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Caro papa Francesco, chi picchia i figli non ha il senso della dignità


"Il padre che sa correggere senza avvilire è lo stesso che sa proteggere senza risparmiarsi. Una volta ho sentito in una riunione di matrimonio un papà dire: “Io alcune volte devo picchiare un po' i figli … ma mai in faccia per non avvilirli”. Che bello! Ha senso della dignità. Deve punire, lo fa in modo giusto, e va avanti".
Sono le parole di papa Francesco, pronunciate durante l'Udienza generale dello scorso 4 febbraio. Quando le ho ascoltate al telegiornale della sera, sono rimasto a bocca aperta: come si può associare - mi sono chiesto - la parola dignità al fatto di picchiare i figli? Come può il papa ammettere la violenza, magari attraverso una punizione minima, ma pur sempre contro un bambino?
Chi picchia non ha senso della dignità, né propria e né verso il figlio. Il non picchiarlo in faccia non risparmia quest'ultimo dall'avvilimento, semmai serve a nascondere i segni che sul viso si vedrebbero. Il padre, che non picchia in faccia il figlio, ma altrove, lo fa per vigliaccheria e perché di fronte agli altri si vergogna del proprio gesto.
Tutto ciò non è bello: non c'è bellezza alcuna nel picchiare, perfino quando lo si facesse con l'intenzione di non avvilire.
Non lo dice un papa, ma un padre qualunque, che non è un santo e che qualche volta uno schiaffo ai suoi figli lo ha anche dato, magari in un momento nel quale aveva perso la pazienza. Ma che subito dopo si è pentito profondamente per questo suo gesto, ha capito di aver avvilito i suoi bambini e si è sentito avvilito egli stesso. E ha giurato di non farlo mai più, perché la parola deve poter bastare a correggere: non serve altro.

P. S. Chi volesse leggere la trascrizione integrale del discorso del papa, la può trovare nel sito del Vaticano News.va. La parte che ho citato è nel sesto paragrafo.

Commenti

  1. Non ho sentito il discorso del papa, per cui non voglio giudicare le sue parole.
    Ma concordo con te, se l'unico modo che abbiamo per farci ubbidire da un bimbo sono le botte, allora abbiamo ben pochi mezzi a nostra disposizione.

    A presto
    Flavia

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  2. Nemmeno io ho sentito il discorso cui ti riferisci, certo che se davvero il papa avesse detto una cosa simile, sarebbe grave ma non inaspettato(vedasi le celeberrime dichiarazioni "aeree").
    Ma, inutile nasconderlo, il problema della violenza sui bambini ha aspetti personali e sociali e la crescita di consapevolezza su questo tema deve riguardare entrambi i fronti.
    A tal proposito, non ti ringrazierò mai abbastanza per avermi fatto conoscere Alice Miller.
    A presto.
    P.S: pur nella nostra imperfezione, noi continuiamo con la non violenza, sono sicura che i frutti più belli li vedremo tra qualche anno.

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  3. Grazie per il commento. Ho linkato il discorso integrale del papa. A presto, Cristiano

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