Peter Saunders |
In Italia quasi nessuno conosce l'irlandese Marie Collins e l'inglese Peter Saunders. Da bambini sono stati entrambi abusati dal clero: la prima da un prete, mentre era ricoverata nell'ospedale cattolico pediatrico di Crumlin, il secondo da due prelati e dal preside della scuola elementare cattolica londinese che frequentava. Oggi sono impegnati attivamente contro la pedofilia e sono stati nominati membri della Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori, istituita recentemente da papa Francesco e che venerdì scorso si è riunita per la prima volta in forma plenaria.
Ebbene, perché parlo di loro? Lo faccio per il fatto che hanno criticato il discorso, fatto a braccio da Bergoglio, sul picchiare "con dignità" i figli: "Il papa a volte parla senza riflettere troppo e in modo diretto, ma è fondamentalmente una persona onesta", ha commentato Collins. Meno morbido Saunders, che ha dichiarato, prendendo le distanze dalle affermazioni del Santo Padre: "I bambini non hanno bisogno di essere picchiati. La violenza fisica non deve avere spazio nell'educazione moderna".
I due attivisti hanno annunciato, inoltre, che lasceranno la Commissione se la stessa non risolverà il problema della responsabilità dei vescovi sui casi di pedofilia. Riguardo le denunce, ha affermato Saunders, esiste "un abissale primato di risposte inopportune da parte di troppi vescovi e preti e il papa, che è la massima autorità della Chiesa, può imporre che essi consegnino agli inquirenti i documenti relativi ai casi di pedofilia in loro possesso".
I due attivisti hanno annunciato, inoltre, che lasceranno la Commissione se la stessa non risolverà il problema della responsabilità dei vescovi sui casi di pedofilia. Riguardo le denunce, ha affermato Saunders, esiste "un abissale primato di risposte inopportune da parte di troppi vescovi e preti e il papa, che è la massima autorità della Chiesa, può imporre che essi consegnino agli inquirenti i documenti relativi ai casi di pedofilia in loro possesso".
Ok, tagliamo la testa al toro:
RispondiEliminahttp://www.avvenire.it/Papa_Francesco/Udienze/Pagine/udienza-4-febbraio.aspx
Questo è il discorso, non c'è dubbio che il nostro volesse dire proprio quello che ci sembrava avesse detto.
Decisamente l'amicizia tra figlio e padre, a te tanto cara, non rientra nei suoi modelli ché e' sempre il figlio quello che deve imparare e mai il contrario. Io questo lo chiamo "paternalismo".
E comunque questi sono bei tempi per i ghost writers.