Il cavallo è un animale nobile, fiero, sensibile e intelligente, vi ho detto ieri. E anche d'affezione, proprio come il cane e il gatto. Nei paesi anglosassoni è impensabile mangiarne la carne, che da noi è in vendita, e l'idea di farlo è orripilante quanto quella di nutrirsi di Fido o di Lassie.
I cavalli che si vedono in giro per Roma sono quelli che trainano le botticelle per i turisti che amano visitare la Città eterna seduti comodamente nelle carrozze, come nel '600 e nel '700. Tuttavia, fra i cavalli e i monumenti, oggi non ci sono soltanto case, campi e qualche passante, ma circolano soprattutto automobili. Questi animali si muovono nel traffico cittadino per accontentare persone romantiche o nostalgiche, che desiderano un Grand Tour romano d'altri tempi.
E' per questo motivo che ai cavalli vengono messi i paraocchi: perché non si spaventino se una macchina sopraggiunge dalla loro destra, per dar loro l'illusione che la strada è sicura.
Tuttavia, il fatto di non accorgersi di un possibile pericolo non significa affatto che il pericolo non esista. L'animale può benissimo essere travolto e ucciso, senza neanche accorgersene.
Il cavallo nobile, fiero, sensibile e intelligente è reso idiota dall'uomo, dal suo cocchiere, “per non allarmarlo, perché non provochi incidenti nel momento in cui non fosse più controllabile a causa di uno spavento”. Idiota, appunto, perché costretto a guardare soltanto davanti a sé, nient'altro che quello che si ritrova difronte: chiuso dunque in se stesso, nessuna distrazione, nessun'altra nuova conoscenza o altre possibilità se non quella di rigare dritto, come un treno su un binario.
Idiota: perché la motivazione che l'uomo offre riguardo ai paraocchi, ossia quella di salvaguardare i cavalli, non regge affatto.
Il vero motivo è invece il loro asservimento, il renderli macchine efficienti a disposizione e utilizzo del padrone. Nient'altro che questo.
Vi ho detto di non farvi trattare come i cavalli, di non farvi mettere i paraocchi o, peggio ancora, metterveli da soli, voi stessi. Vi ho consigliato invece di ampliare i vostri orizzonti. Di guardare oltre a ciò che avete davanti e di osservare anche di lato e di dietro. Di non permettere ad alcuno di limitare il vostro campo visivo. Di chiedervi sempre “perché” e di non accontentarvi della prima spiegazione. Di dare, dire e cercare sempre la verità.
In una parola, di restare liberi e di non essere idioti, ma anche voi nobili, fieri, sensibili e intelligenti.
Commenti
Posta un commento