"In tutte le anime, come in tutte le case, al di là della facciata, c'è un interno nascosto".
Meraviglioso José Saramago, che cita Raul Brandão a presentazione del suo Lucernario.
Ma ancora meglio di lui, questa volta, fa sua moglie Pilar del Rio, che, nella prefazione del "libro perduto e ritrovato nel tempo" del Nobel portoghese, ne ricorda la regola di vita, tante volte espressa per iscritto o a voce: "Nessuno è obbligato ad amare nessuno, ma tutti abbiamo il dovere di rispettarci".
Pilar si riferisce al romanzo di Saramago, inviato a una casa editrice portoghese nel 1953 e da cui lo scrittore non ricevette risposta fino al 1999, quando l'editore un mattino lo chiamò al telefonò per dirgli che sarebbe stato onorato di pubblicarlo.
Dopo ben 46 anni in attesa di un riscontro e dopo aver ricevuto il massimo riconoscimento per la letteratura: troppo facile, adesso!
E così, Saramago rispose: "Obrigado, ora no".
"Nessuno è obbligato ad amare nessuno, tutti abbiamo il dovere di rispettarci: seguendo questa logica - racconta Pilar del Rio - Saramago riteneva che nessun editore ha l'obbligo di pubblicare i manoscritti che riceve, ma che esiste il dovere di dare una risposta a chi la aspetta giorno dopo giorno, mese dopo mese, con impazienza per non dire con trepidazione, perché il libro inviato, quel manoscritto, è qualcosa di più di un ammasso di caratteri, porta dentro di sé un essere umano, con la sua intelligenza e la sua sensibilità".
La penso esattamente come Saramago, che immagino sorridere mentre pronuncia il suo "grazie, ora no": prima ancora dell'amore, viene il rispetto verso il prossimo, la considerazione per l'altrui sensibilità.
Senza questo sentimento, non solo è difficile riuscire a scorgere l'interno nascosto che sempre c'è in tutte le anime, ma è addirittura impossibile amare.
Commenti
Posta un commento