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Coccole e ponti

Un paio di settimane fa, ancora in cerca di spiegazioni per alcune vicende appena trascorse e con la voglia di completare un ritratto che sentivo soltanto come abbozzato, ho deciso di leggere, senza troppa convinzione,  Alla ricerca delle coccole perdute dello psicologo Giulio Cesare Giacobbe. L'idea al centro del libro, nonché la tesi dell'autore, è che nella vita di ogni persona sono presenti tre fasi: quella del bambino, quella dell'adulto e quella del genitore. Il primo è bisognoso di coccole, di cibo, di cure, di protezione e di conforto. E' un egoista che piange e pretende che gli sia data qualsiasi cosa comandi. Non domina il proprio territorio, né le proprie paure. L'adulto è colui che non ha bisogno di nessuno, basta a se stesso, non chiede e non dà, semmai prende, perfino dagli amici, se vuole, altrimenti sta benissimo da solo. Non gli servono coccole per sentirsi bene. E' autosufficiente, autoaffermato, individualista e sfruttatore, sa dominare il pro

Un bacio sulle tue debolezze

Prima di chiudere definitivamente l'argomento che riguarda l' idea sbagliata dell'acqua , mi voglio occupare per l'ultima volta di un commento che ho ricevuto per questo post. Il lettore che me lo ha mandato sostiene, in sintesi, che, quando interviene, il sentimento degenera la bellezza del momento. Mi sono sentito colpito e ferito da tale tipo di concezione, che nell'amore intravede un intruso pronto a guastare la festa. E, in maniera inusuale, mi sono dilungato nella riposta che segue quel suo intervento.  Vorrei adesso che leggesse, se non lo ha mai fatto, una poesia di Alda Merini, che parla di sensualità e di corpi, ma nella quale prevale un sentimento talmente potente da esaltare al massimo, altro che degenerarlo, il momento del fare l'amore.  E poi fate l’amore.  Niente sesso, solo amore.  E  con questo intendo  i baci lenti sulla bocca,  sul collo,  sulla pancia,  sulla schiena,  i morsi sulle labbra,  le mani intrecciate,  e occhi dentro occhi.  Intend