La rivoluzione avviene nella maniera più rapida e meno indolore possibile: nonostante ogni accortezza, tutte le rassicurazioni del caso e la preparazione 'psicologica' che ha preceduto il momento fatidico, il fratello è piombato in casa senza bussare, con la sua culla, i suoi pianti, le poppate e le veglie notturne. E Dodokko si è ritrovato, da un giorno all'altro, a essere, nella sua percezione, sempre meno un figlio e sempre più un fratello. Un processo che i genitori non avvertono nella sua velocità altissima, ma che di fatto è tale nella realtà e nella mente del primogenito, molto più sensibile nel cogliere certi mutamenti radicali. Dunque, il passaggio netto da figlio a fratello, il tentativo di mamma e papà, fallito fin da subito, di rallentarne gli effetti traumatici e tutto il carico di conseguenze di una trasformazione necessaria: niente più figlio in esclusiva, mai più centro d'ogni attenzione e, soprattutto, genitori e punti di riferimento condivisi con qua
appunti di viaggio di Cristiano Camera