Stamattina sono andato a nuotare e, come sai, quando sono da solo, i pensieri solitamente confusi nella testa riescono a prendere una direzione a volte addirittura inedita. Non credo ciò dipenda soltanto dal fatto di spostarmi in un fluido, nello scorrere a mia volta in un ambiente instabile. Mi è sempre successo, infatti, che l'immaginazione prenda forma mentre sono intento a muovermi. Mi accadeva molto spesso quando ero più giovane, durante le mie passeggiate quotidiane pomeridiane. Per quanto mi riguarda, spostare il corpo, portarlo da un posto a un altro o, molto più abitudinariamente, muoverlo facendogli disegnare un cerchio e compiere un percorso, coincide con il portare avanti un ragionamento, dandogli un senso compiuto. Nuotare o camminare, sù e giù lungo un itinerario, nel mio caso non vuol dire altro che tracciare dei circoli sempre più concentrici che mi portano a sciogliere una matassa. Nuotavo, ti dicevo, avanti e indietro per i venticinque metri della piscina e, a un
appunti di viaggio di Cristiano Camera