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Visualizzazione dei post con l'etichetta coppia

Quando genitore è...insegnare a un figlio a volare

"Soprattutto io sono mamma, anche se il mio bambino non è ancora con me. Ho un pancione adottivo enorme perché ormai attendo da tanti anni, da troppi anni. Il mio bimbo potrebbe trovarsi in Vietnam, se lo troverò tramite l'adozione internazionale, e proprio ora, in questo momento, piangere perché non ha una mamma vicina che lo sta coccolando come solo io saprei fare, oppure potrebbe essere in Italia se lo troverò con l'adozione nazionale, e in questo caso potrebbe stare sorridendo con qualcuno che non sono io, che non si addormenterà pensando a quel sorriso, né si prodigherà per ricercarlo di nuovo domani. Mio figlio mi aspetta e io impazzisco per trovarlo. E questo è tutto".  Sono parole che mi hanno colpito particolarmente queste che Plotina ha scritto nel suo blog Mamma in divenire . Soprattutto perché incontro spesso persone che alla mia domanda "che cos'è un genitore" mi rispondono "colui che 'genera' un figlio", una risposta che r

Uova di Pasqua

Il fiume è già mare, ancor prima di gettarsi nell'oceano e disperdersi.  Ciò che poco fa era soltanto pensiero e se ne restava lì, nascosto nell'elaborazione di sé, ha preso forma e ora ha una voce per esprimersi. Un voce che spesso suona come una promessa, smentendoci quando ci aspettiamo qualcosa di cattivo, ma che a volte è capace di tuonare come una condanna, disilludendoci puntualmente quando siamo ottimisti.  Come tutto sarebbe molto più semplice e accettabile, se non avessimo questa abitudine sbagliata di fare pronostici. Avere delle aspettative, rispetto ai figli, è una cosa normale, ma non dovremmo mai dimenticare che in fin dei conti la loro vita se la scelgono da soli - che tu lo voglia oppure no - fin da quando sono piccolissimi.  Il fiume è già mare, ancor prima di gettarsi nell'oceano e disperdersi. Così come un seme è già l'albero che sarà, indipendentemente dalla terra buona nella quale affonderà le radici e dall'acqua limpida che lo disseterà. Davve

Voglio veder volare un aquilone

"Il suo corpo nudo contro la notte, contro i miei fantasmi. E' più in alto di me, è ferma e lucente come una statua di bronzo. E quel pensiero mi raggiunge come l'unico che esista. - Facciamo un figlio. L'ho colta di sorpresa. Sorride, sbuffa dal naso, alza le sopracciglia, si gratta una gamba, una sequenza di piccole manifestazioni di disagio. - Fatti togliere la spirale - Stai scherzando? - No. E sento che vorrebbe non aver capito. Siamo marito e moglie da dodici anni, e non abbiamo mai sentito il bisogno di qualcosa che si aggiungesse a noi. - Lo sai che non ci credo... - In cosa non credi? - Non credo nel mondo Cosa stai dicendo? Che mi frega del mondo, di tutta quella carne anonima. Sto parlando di noi. Del mio piccolo uccello, della tua piccola cosa. Sto parlando di un puntino. Di una lucciola nel buio. - Non me la sento di mettere un figlio in questo mondo... Ti stringi le gambe, ti fai piccola e vorresti essere uno scarafaggio per andartene via lungo il muro. E

Il nostro amore

E' la prima volta che lo faccio: non il prendermi una licenza poetica, perché questo l'ho già fatto altre volte, ma il dedicare una poesia su questo blog soltanto a mia moglie, che generosamente mi ha dato un altro figlio appena qualche giorno fa. Il nostro amore Il nostro amore non è una fune sospesa sulla linea dell'orizzonte su cui ballano due giocolieri professionisti con un gancio di salvataggio alla schiena e sopra una rete di protezione Il nostro amore non somiglia all'eternità Non è perfetto né infallibile né romantico Il nostro amore è fatto di istanti gli stessi che riempiono le nostre valigie nel pazzo viaggio della vita Il nostro amore solca la linea del tempo E come un marinaio alla deriva su una zattera priva di bussola attraversa tempeste e lagune oceani gelidi e mari de sud Il nostro amore non è immortale ma è un amore fin troppo umano pieno di gioia e disperazione Senza promesse e denso di dubbi fitti come la nebbia del mattino Il nostro amore se ne va

Unforgettable, ovvero quando papà fa gli gnocchi

Prendo 'in prestito' questo post 'indimenticabile' dal blog Mamma non basta . Il motivo - lo capirete dopo averlo letto - è che trovo le cinque righe che lo compongono un condensato di poesia, come a volte può essere anche la vita familiare per chi è capace, come R., di afferrarne certi aspetti fugaci. Unforgettable Apro il pc solo per fissare questo singolo momento. Un sabato davvero unico per le mie emozioni. Idem e Scienziatino che fanno gli gnocchi in cucina...(oggi gli ha preso così...) Stellina che gioca con Barbie e Winx... ( anzichè con Gormiti e Pokemon...) E io...che me li "assaporo" tutti... (gnocchi compresi...)

I nostri figli sono pionieri: stanno plasmando il futuro della società

“I nostri figli, come i vostri, sono pionieri: stanno plasmando il futuro della società”. Sono parole, dense di ottimismo, che ho letto nel blog The Queenfather . Chi è Queenfather? Un papà italiano che vive da anni a Londra, che è sposato con un altro uomo e assieme al quale ha un figlio di 18 mesi nato grazie alla maternità surrogata e di cui si occupa a tempo pieno. Marco mi ha colpito per la grande chiarezza e sicurezza che lo contraddistinguono quando parla di paternità e di omosessualità: “Esiste un limite all’amore ed entusiasmo verso i propri figli - dice - prescritto dal sesso del genitore? Essere un padre premuroso non basta più? Dove sono i confini tra ciò che un padre dovrebbe fare e ciò che una mamma dovrebbe fare? Un genitore non e’ semplicemente...un genitore? Sono domande che mi sono sempre fatto da quando sono genitore e a cui Marco ha saputo rispondere in modo sintetico e netto. Così l'ho contattato per conoscerlo meglio e mi ha raccontato un poco della sua vita:

Genitore è chi si prende cura del figlio

Genitore è chi si prende cura del figlio, sia che lo abbia messo al mondo e sia che non lo abbia fatto: questa è la mia opinione riguardo il tema della discussione lanciata giovedì scorso. Genitore è colui che, prendendosi cura del figlio, ne rinnova giorno dopo giorno il momento della nascita. Genitore è la persona che tiene in vita il figlio, che lo aiuta e che lo salva, così come fa chiunque si prenda cura di qualcuno o di qualcosa: la fa sopravvivere il più a lungo possibile, la salvaguarda, cerca di evitarne - in ultima analisi - la morte. In questo senso, sono genitori sia quelli naturali, sia quelli adottivi e sia le coppie gay. Ma chi per prima si prende cura del figlio è proprio chi lo mette al mondo, la madre che lo porta in grembo nel corso della gravidanza. Lo fa, custodendolo dentro di sé e nutrendolo, ogni minuto che passa per nove mesi. Cerca di portare a termine la gestazione consentendo al feto di formarsi e di svilupparsi al meglio, permettendogli di rafforzarsi prim

Tempo di bilanci

Voglio fare un bilancio dell'inverno appena trascorso soltanto sul calendario e che qui, alle mie latitudini e non per questioni metereologiche, ancora persiste, gelido e pesante. Voglio farlo con lo sguardo rivolto verso due direzioni: mio figlio, la mia famiglia, la mia 'media' classe sociale e verso il cosiddetto ceto 'alto', con cui ogni tanto mi capita di entrare in contatto. Quella non ancora terminata e che è iniziata addirittura a ottobre non è stata, dal punto di vista della salute, una buona stagione nella mia famiglia: ogni mese, a rotazione o contemporaneamente, ci siamo presi dei malanni, a partire da Dodokko, l'anello più debole della catena, che è riuscito a frequentare il nido mediamente due settimane di fila su quattro. Ogni 15 giorni, infatti, lo ha colpito la febbre assieme alla bronchite o alla gastroenterite o altra malattia esantematica. Tempo 48 ore e la stessa sorte è toccata ai genitori a turno o insieme, a causa - che puoi farci - dell&

Nasce un figlio e la coppia...scoppia

La domanda della settimana è la seguente: ha senso parlare (ancora) di 'coppia' dopo la nascita di un figlio? Non è una questione da poco e a cui si può rispondere sì oppure no, in maniera scontata, dato che non sono pochi - è triste dirlo ma è proprio così - i matrimoni che entrano in crisi con l'arrivo di un bebè. Chi sa cosa succede in queste famiglie improvvisamente 'destabilizzate' a causa del terzo, spesso neanche a dirsi 'imprevisto', incomodo. Fatto sta che per salvare figli e matrimonio, secondo il family coach David Arthur Code, è necessario che marito e moglie pongano come priorità il loro esser coppia e pensino che i figli debbano stare sì al centro, ma non essere il centro. La ricetta della felicità, l'ennesima, in altre parole è la seguente: prima loro due e poi i figli. Famiglia non più bambinocentrica , ma genitoricentrica : questo il nuovo segreto della felicità familiare. Insomma, prendete più spesso una baby sitter e riservate per vo