“Ma come diavolo si scrive?”: forse se lo sono chiesti in molti, dopo lo sfondone della maestra elementare che ha corretto l'alunno dicendogli che si scrive “zebbra”, con due 'b', e non “zebra”. O forse no, non se lo è chiesto nessuno: è talmente evidente che l'insegnate ha sbagliato. Ma un errore può capitare a tutti, anche ai maestri, non c'è bisogno di tutto questo clamore e, dal mio punto di vista, questa cosa non è nemmeno una notizia. I problemi della scuola sono ben altri, non il personale che ci lavora, ma le strutture fatiscenti e la scarsità delle risorse. L'altro giorno parlavo con i genitori di alcuni compagni di mio figlio di quale scuola media scegliere per il prossimo anno. E dicevo loro: “Mi piacerebbe che andassero nella stessa scuola, dato che ci conosciamo tutti e ci troviamo bene assieme, sia i piccoli fra di loro, che noi grandi, quando ci vediamo”. Si prospetta la scelta di una scuola un po' sgangherata, in continuità con quella che gi
appunti di viaggio di Cristiano Camera